- Cos'è il bonus mamme lavoratrici 2024?
- Come funziona il bonus mamme lavoratrici?
- Come si calcola bonus mamma?
- Chi ha diritto alla decontribuzione madri lavoratrici?
- Come richiedere bonus mamme lavoratrici?
- Chi è escluso dal bonus mamme lavoratrici?
- Che bonus ci sono per le mamme che lavorano?
- Riferimenti normative
- Bonus collegati
Cos’è il bonus mamme lavoratrici 2024?
Il bonus mamme lavoratrici 2024 è un esonero del 100% sui contributi previdenziali a carico delle madri lavoratrici, dipendenti del settore pubblico o privato, con 2 o più figli.
Cos’è un contributo previdenziale?
Un contributo previdenziale è un versamento, effettuato dal lavoratore, per beneficiare di un trattamento pensionistico in caso di invalidità, inabilità, vecchiaia, anzianità o morte.
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Come funziona il bonus mamme lavoratrici?
La decontribuzione per le madri lavoratrici è un esonero totale del versamento dei contributi previdenziali, non superiore a 3.000 € lordi, destinato solo alle mamme lavoratrici con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (ad esclusione di quello domestico):
- di 2 figli: in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo;
- di 3 o più figli: per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Come si calcola bonus mamma?
Lo sgravio fiscale dei contributi previdenziali a carico delle mamme lavoratrici è pari al 9,19%, e ciò si traduce in un aumento dello stipendio delle madri dal secondo figlio in poi che può arrivare fino a 1.700 €.
Chi ha diritto alla decontribuzione madri lavoratrici?
La decontribuzione delle madri lavoratrici, dipendenti del settore privato o pubblico, è prevista per coloro con:
- 2 figli, di cui uno sotto i 10 anni;
oppure - 3 figli, di cui uno sotto i 18 anni;
- un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico).
Come richiedere bonus mamme lavoratrici?
Il bonus mamme lavoratrici può essere richiesto dalle lavoratrici in uno dei 2 modi:
- comunicando, al proprio datore di lavoro, il numero di figli ed i relativi codici fiscali: il datore di lavoro, poi, dovrà inserire queste informazioni nelle dichiarazioni retributive seguendo le istruzioni della circolare INPS numero 27 del 31 gennaio 2024 per il flusso Uniemens;
- trasmettendo direttamente all’INPS le informazioni di codici fiscali e dati anagrafici dei propri figli tramite la nuova applicazione rilasciata dall’Istituto, chiamata “Utility esonero lavoratrici madri”, disponibile sul Portale delle Agevolazioni qui.
Come può aiutarmi BonusX?
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• Controllo Buste Paga: per verificare la correttezza di una o più voci nella tua busta paga, come ferie, retribuzione, trattenute o indennità;
• Calcolo TFR: per verificare la correttezza del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) accumulato in base all’importo della tua busta paga e all’indice di rivalutazione ISTAT mensile ed annuale.
Chi è escluso dal bonus mamme lavoratrici?
Sono escluse le mamme lavoratrici:
- dipendenti con contratti a tempo determinato;
- domestiche;
- libere professioniste;
- autonome;
- senza figli o con un figlio unico.
Che bonus ci sono per le mamme che lavorano?
- Assegno unico: assegno mensile fino a 175 €, salvo maggiorazioni, per ogni figlio fino ai 21 anni di età;
- Bonus asilo nido: rimborso spese fino a 3.000 € per il pagamento di rette per l’asilo nido o forme di assistenza domiciliare di figli minori di 3 anni;
- Assegno maternità dello Stato: contributo economico fino a 2.183,77 € per mamme e papà lavoratori o precari;
- Assegno al nucleo familiare: aiuto economico per alcune categorie di lavoratori e titolari di prestazioni previdenziali;
- Congedo parentale facoltativo: astensione dal lavoro nei primi anni di vita del bambino con un’indennità fino al 30% della retribuzione.
Riferimenti normative
La norma sullo sgravio fiscale delle mamme lavoratrici è contenuta all’interno della Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/23), pubblicata il 30 dicembre 2023 in Gazzetta Ufficiale.