- Cos’è il Bonus Irpef (ex Bonus Renzi)?
- A chi spetta?
- Quali sono le nuove aliquote IRPEF?
- Scaglioni IRPEF 2023 Tabella
- Nuove detrazioni per lavoratori dipendenti
- Tabella detrazioni 2023 per lavoratori dipendenti
- Trattamento integrativo 2023: A chi spetta?
- Come viene erogato?
- Cosa non viene considerato?
- Errori di calcolo in fase di conguaglio
Cos’è il Bonus Irpef (ex Bonus Renzi)?
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 come sostegno al reddito per i lavoratori con redditi fino a 40 mila euro, il Bonus Irpef (ex Bonus Renzi) è un contributo in busta paga, fino ad un massimo di 1200 euro.
A partire dal 1 gennaio 2022, a seguito dell’introduzione delle nuove aliquote, il Bonus Irpef o ex Renzi 2023 spetta ai lavoratori con redditi fino a 28 mila euro.
All’interno della busta paga, ci sarà una voce Trattamento integrativo L. 21/2020 (come in foto) che indicherà la presenza del bonus. I beneficiari sono coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente, compresi alcuni redditi assimilati che rientrino in una specifica fascia di reddito.
Questo contributo, chiamato fino al 2020 “Bonus Renzi” e poi “bonus busta paga”, fa parte del decreto Cura Italia ed è stato messo in atto già a partire dal 1° luglio 2020.
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A chi spetta?
Il Bonus Irpef, o ex Bonus Renzi 2023, oltre ad essere riservato a chi percepisce redditi da lavoro dipendente, spetta anche a chi percepisce redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, ovvero a:
- soci lavoratori di cooperative;
- lavoratori in cassa integrazione: con CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà;
- collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
- stagisti e tirocinanti;
- percettori di borsa di studio, di assegno o premio per studio;
- lavoratori socialmente utili;
- sacerdoti;
- disoccupati in regime di indennità NASpI;
- disoccupati in regime DIS-COLL;
- disoccupati agricoli;
- lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio;
- lavoratori in congedo di paternità.
Dal 2022, il bonus Irpef, o ex Bonus Renzi 2023 tiene conto delle imposte lorde (cioè le tasse da pagare al lordo) e delle detrazioni in busta paga.
Quali sono le nuove aliquote IRPEF?
Il maxiemandamento del Governo, presentato alla Legge di Bilancio 2022, ha previsto la diminuzione delle aliquote di tassazione dei redditi delle persone fisiche (IRPEF) da 5 a 4 scaglioni.
L’aliquota per fasce di reddito sarà, quindi:
- invariata al 23%, per i redditi annui fino a 15.000 euro;
- scende dal 27% al 25%, per i redditi annui da 15.000 a 28.000 euro;
- scende dal 38% al 35%, per i redditi annui da 28.000 a 50.000 euro;
- si passa direttamente al 43%, per i redditi annui da 50.000 euro in poi.
Viene cancellata, quindi, l’aliquota del 41%.
Scaglioni IRPEF 2023 Tabella
Scaglioni IRPEF 2023 | Aliquota IRPEF 2023 |
fino a 15.000 euro | 23% |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 25% |
da 28.000 fino a 50.000 euro | 35% |
da 50.000 euro in poi | 43% |
Nuove detrazioni per lavoratori dipendenti
Dal 2022 i nuovi importi delle detrazioni per i lavoratori dipendenti prevedono:
- per redditi fino a 15.000 euro: una detrazione di 1.880 euro (prima, era per i redditi fino a 8.000 euro);
- per i redditi tra 15.000,01 e 28.000 euro: la detrazione di 1.910 euro viene aumentata del prodotto tra 1.910 euro e l’importo corrispondente al rapporto (divisione) tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 28.000 euro diminuiti di 15.000 euro;
- per i redditi tra 28.000,01 e 50.000 euro: la detrazione di 1.910 euro aumenta per il rapporto (divisione) tra 50.000 euro diminuito del reddito e 50.000 diminuiti di 28.000 euro;
- per redditi oltre i 50.000 euro: non è prevista alcuna detrazione.
Tabella detrazioni 2023 per lavoratori dipendenti
REDDITO | Importo della detrazione |
Fino a 15.000 euro | pari a 1.880 euro (non inferiore a 690 euro o, se a tempo determinato, non inferiore a 1.380 euro) |
Oltre 15.000 fino a 28.000 euro | 1.910+1.190*(28.000-reddito)/(28.000-15.000) |
Oltre 28.000 fino a 50.000 euro | 1.910*(50.000-reddito)/(50.000-28.000) |
Oltre 50.000 euro | 0 |
Trattamento integrativo 2023: A chi spetta?
Il trattamento integrativo 2023 di 1.200 euro all’anno (100 euro al mese x 12 mesi), sarà previsto per i redditi annui fino a 28 mila euro, con queste differenze:
- per i redditi fino a 15.000 euro: si percepisce l’intero importo del bonus, ovvero 1.200 euro;
- per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro:
- si percepisce la differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda (cioè le tasse da pagare al lordo), sempre considerando il limite di 1.200 euro. Esempio: se le detrazioni ammontano a 2.000 euro e la mia imposta lorda è 1.100 euro, prenderò 900 euro di bonus Irpef. Invece, se le detrazioni ammontano a 2.000 euro e la mia imposta lorda è 500 euro, prenderò comunque 1.200 euro di bonus Irpef e non 1.500 euro.
Le detrazioni previste sono quelle per:
- carichi di famiglia;
- lavoro dipendente;
- interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre 2021;
- le rate relative alle detrazioni per spese sanitarie;
- detrazioni edilizie per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.
Viene eliminata, infine, l’ulteriore detrazione fiscale per redditi da lavoro dipendente e assimilati (art. 2 D.L. n. 3/2020).
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Come viene erogato?
Il trattamento integrativo 2023, deve essere riconosciuto in busta paga automaticamente dai sostituti d’imposta, ovvero i datori di lavoro, per le prestazioni rese dal lavoratore e rapportate al periodo di lavoro.
Cosa non viene considerato?
Ai fini del calcolo del reddito, non vengono considerati:
- l’abitazione principale e delle relative pertinenze;
- il reddito di cittadinanza;
- gli assegni familiari;
- l’assegno per il nucleo familiare;
- l’assegno di maternità dello Stato;
- le indennità COVID 19;
- il premio alla nascita (o bonus mamma);
- l’assegno di natalità (o bonus bebè);
- il bonus baby sitter.
Cos’è l’Assegno per il Nucleo Familiare?
L’Assegno per il Nucleo Familiare, chiamato anche ANF, è una prestazione economica erogata ai nuclei familiari di determinate categorie di lavoratori o di titolari sia di pensione e sia di prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente.
Cos’è l’Assegno di Maternità dello Stato?
L’Assegno di Maternità dello Stato è un contributo economico a sostegno del reddito, per le mamme o i papà lavoratori o precari, qualora si verifichi un evento di nascita o adozione e affidamento pre-adottivo di un minore che non abbia più di 6 anni (o fino ai 18 anni solo nel caso di adozioni o affidamenti internazionali).
Errori di calcolo in fase di conguaglio
L’esattezza del bonus Irpef, o ex bonus Renzi 2023, spettante al lavoratore viene calcolato sulla base del suo reddito annuo lordo. La sicurezza di aver percepito, invece, il giusto importo, può essere verificata solo a fine anno, ovvero in fase di conguaglio finale.
Ci sono due casi in cui possono risultare errori commessi nel calcolo, ovvero quando:
- il bonus Irpef (ex bonus Renzi) corrisposto mensilmente risulta inferiore a quello spettante: in tal caso, il dipendente riceverà il rimborso dell’importo non percepito in busta paga;
- il bonus Irpef (ex bonus Renzi) corrisposto mensilmente risulta superiore a quello spettante: in tal caso, invece, il datore di lavoro tratterrà dalla busta paga quanto indebitamente corrisposto in eccedenza.