Che cos’è
Il Bonus Barriere Architettoniche è una detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti, con l’obiettivo di renderli più accessibili per le persone con ridotta capacità motoria o sensoriale.
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Novità 2022/2023
Si può accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito per i Bonus Edilizi se, entro il 16/02/2023:
– il richiedente ha stipulato un accordo per la fornitura dei beni e servizi oggetto dei lavori. In particolare, basta un pagamento eseguito entro il 16/02 oppure un’autocertificazione del richiedente e fornitore;
– l’impresa che ha seguito i lavori di ristrutturazione sull’immobile da acquistare ha già richiesto il titolo abitativo.
A seguito dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per evitare frodi fiscali, sono stati presi anche altri provvedimenti per i Bonus Edilizi (cioè Ecobonus, Sismabonus, Bonus Ristrutturazione, Bonus Barriere Architettoniche e Bonus Facciate -quest’ultimo valido solo fino al 2022-) che sono, principalmente, tre:
1. si potrà cedere il credito d’imposta a fornitori o altri soggetti fino a 5 volte. Chi acquista il credito per la prima volta, poi, potrà cederlo solo a banche e intermediari finanziari, soggetti appartenenti ad un gruppo bancario e ad imprese di assicurazione.
Inoltre, dal 1 maggio 2022, viene data la possibilità alle banche di cedere il credito d’imposta ai propri clienti (correntisti) privati professionali, cioè banche, assicurazioni e imprese di grandi dimensioni;
2. per chiunque voglia utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito, è obbligatorio trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
• il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante il diritto a richiedere la detrazione d’imposta;
• la congruità delle spese sostenute rispetto agli interventi fatti;
3. chi ha effettuato la comunicazione di sconto in fattura o cessione del credito entro il 31 ottobre 2022, ma non li ha ancora utilizzati, potrà utilizzarli nei 10 anni successivi con rate di pari importo. Per fare ciò, è necessario che vi sia stata fatta comunicazione di sconto in fattura o cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.
Cosa sono le barriere architettoniche?
Per barriere architettoniche si intendono:
• gli ostacoli fisici che sono un disagio per la mobilità di tutti ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
• gli ostacoli che limitano o impediscono l’utilizzo di parti, attrezzature o componenti;
• la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettano l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo, in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
Come funziona
La detrazione fiscale può essere richiesta da tutti i contribuenti possessori dell’immobile che eseguono i lavori su edifici già esistenti, ed è ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
Gli interventi possono essere eseguiti su:
- edifici privati, residenziali e non;
- edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata (ad esempio, le case popolari);
- spazi esterni di pertinenza degli edifici che rientrano nei due punti precedenti.
Che significa unifamiliare?
Per edificio o unità immobiliare unifamiliare si intende un’unità abitativa destinata ad un solo nucleo familiare con proprietà esclusiva ed indipendente.
Come richiederlo
Il bonus barriere architettoniche si può ottenere sotto forma di:
- detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi (ad esempio, nel Modello 730);
- cessione di credito d’imposta di pari ammontare alla detrazione spettante, con la possibilità di successiva cessione a istituti di credito ed altri intermediari finanziari;
- sconto in fattura, che consiste in un contributo anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi. Da questi ultimi, verrà poi recuperato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante, con possibilità di successiva cessione del credito a terzi soggetti, come ad esempio gli istituti di credito ed altri intermediari finanziari.
In questi ultimi 2 casi, si dovrà trasmettere la comunicazione tramite il modulo telematico all’Agenzia delle Entrate, seguendo la procedura disponibile nel sito web.
La comunicazione dovrà essere inviata entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sosterranno le spese per gli interventi.
Ma, se la cessione viene fatta a favore:
- delle banche o intermediari: si può fare la comunicazione entro il 30 novembre dell’anno successivo, pagando una sanzione di 250 €;
- di altri, come fornitori o altri privati diversi dalle banche o intermediari: si può fare la comunicazione entro il 30 novembre con pagamento della sanzione di 250 €, solo con un accordo di cessione firmato entro il 31 marzo dell’anno successivo alle spese per gli interventi.
Il decreto antifrode, inoltre, stabilisce che, per chiunque voglia utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito, è obbligatorio trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
- il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante il diritto a richiedere la detrazione d’imposta;
- la congruità delle spese sostenute rispetto agli interventi fatti.
Beneficiari
Possono richiedere il bonus tutti i contribuenti, possessori dell’immobile, su cui si eseguono i lavori di ristrutturazione o eliminazione delle barriere architettoniche.
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Importi
La detrazione fiscale è pari al 75% delle spese sostenute, mentre l’importo massimo sul quale calcolarla varia a seconda degli interventi effettuati:
- fino a 50.000 €, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti ed abbiano uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- fino a 40.000 €, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari.
Per esempio, se l’edificio è composto da 2 unità immobiliari, il calcolo sarà: 40.000 € x 2 = 80.000 €; - fino a 30.000 €, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Ai lavori di rimozione delle barriere architettoniche si può applicare la detrazione del 110%, se i lavori sono eseguiti contemporaneamente ad uno degli interventi trainanti ammessi al superbonus 110%.
Che significa edificio plurifamiliare?
Per edificio plurifamiliare si intende una casa di abitazione formata di più appartamenti e quindi destinata a ospitare più nuclei familiari.
Requisiti
Gli interventi ammessi alla detrazione riguardano la sostituzione o la nuova installazione di impianti funzionali come:
- piattaforme elevatrici;
- montascale;
- ascensori;
- rampe.
In caso di sostituzione dell’impianto, inoltre, sono ammesse anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Il decreto del 14 giugno 1989, n. 236, stabilisce i requisiti tecnici che i lavori devono rispettare, consultabili qui.
Cessione del credito e sconto in fattura
In alternativa alla detrazione fiscale nella propria dichiarazione dei redditi, si può richiedere:
- la cessione di credito d’imposta di pari ammontare alla detrazione spettante, con la possibilità di successiva cessione a istituti di credito ed altri intermediari finanziari;
oppure
- lo sconto in fattura, che consiste in un contributo anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi. Da questi ultimi, verrà poi recuperato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante, con possibilità di successiva cessione del credito a terzi soggetti, come ad esempio gli istituti di credito ed altri intermediari finanziari.
Scadenza
L’agevolazione è richiedibile per le spese sostenute dal 1 Gennaio al 31 Dicembre 2025.