Entro la fine di quest’anno sarà approvata la Legge di Bilancio 2025, che attualmente è in discussione al Parlamento. La bozza della Manovra è composta da 144 articoli, con una serie di misure economiche per stimolare la crescita e migliorare il welfare.
Il percorso legislativo non è ancora terminato: alcuni interventi sono oggetto di discussione e potrebbero essere rivisti o stralciati. Molte altre misure, invece, dovrebbero essere confermate senza colpi di scena.
Ma quali sono le novità in programma? In questo articolo abbiamo riassunto tutte le proposte che devi conoscere, dai provvedimenti più sicuri fino alle misure più incerte.
Manovra 2025: tutte le novità quasi certe
Misure per le famiglie
- Bonus nuove nascite: un contributo una tantum di 1.000 € per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2025, destinato a famiglie con un ISEE fino a 40.000 € annui. L’obiettivo è incentivare la natalità alleggerendo le spese familiari iniziali. Si stima che il bonus avrà un impatto finanziario di circa 330 milioni € nel 2025 e 360 milioni € nel 2026.
- Bonus asilo nido: dal 2025 non dovrebbe essere più necessario avere almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni per ricevere la maggiorazione dell’importo (pari a 2.100 €). Inoltre, l’Assegno Unico dovrebbe essere escluso dal calcolo dell’ISEE per il riconoscimento del bonus.
- La Carta “dedicata a te” sarà probabilmente rifinanziata con 500 milioni €.
Lavoro e tasse
- IRPEF: come nel 2024, le aliquote IRPEF dovrebbero rimanere tre (23%, 35% e 43%). Questa semplificazione mira a ridurre il carico fiscale per i lavoratori dipendenti e a rendere più prevedibile il sistema tributario. Si discute però di abbassare l’aliquota intermedia dal 35% al 33%, estendendo la fascia fino ai 60.000 € di reddito (rispetto agli attuali 50.000).
- Cuneo fiscale: il cuneo fiscale dovrebbe essere ridotto, aumentando le detrazioni per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40.000 €. Ad esempio, i lavoratori con redditi tra 37.000 e 40.000 € potranno beneficiare di incrementi salariali fino a 900 €. Con questa misura, gli stipendi potrebbero aumentare fino a 1.000 € rispetto al 2024.
- Fringe benefit e incentivi alle assunzioni: per i neoassunti che trasferiscono la loro residenza a più di 100 km, gli eventuali rimborsi ricevuti dal datore di lavoro per pagare affitti e manutenzione dovrebbero essere esentasse fino a 5.000 € annui per due anni. Probabilmente saranno confermati l’incremento della soglia di esenzione per i fringe benefit (fino a 2.000 € per lavoratori con figli) e gli incentivi alle assunzioni per giovani e donne svantaggiate.
- Premi di produttività: quasi certa la riconferma per il triennio 2025-2027 della riduzione dell’aliquota sui premi di produttività dal 10% al 5%.
- Mezzogiorno e ZES (Zona Economica Speciale): gli incentivi per l’assunzione di giovani e donne al Sud e la decontribuzione per le imprese nella Zona Economica Speciale dovrebbero rimanere.
Edilizia
- Bonus edilizi: è quasi sicura anche la riconferma di Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, Sismabonus e altri bonus edilizi per il 50% delle spese sostenute, solo per le prime case, fino al 31 dicembre 2025. La detrazione sarà inferiore per abitazioni diverse dalla prima casa e diminuirà progressivamente dal 2026 al 2027. Sono previste anche agevolazioni per il Bonus Mobili e il Bonus Barriere Architettoniche, mentre il Bonus Verde non è stato incluso nella manovra.
Legge di Bilancio 2025: le misure ancora in discussione
Famiglie
- Revisione delle detrazioni: la legge propone di modificare le detrazioni fiscali, privilegiando le famiglie numerose e con redditi bassi. Le nuove soglie per le detrazioni ai fini IRPEF si baserebbero su due valori, calcolati sul reddito complessivo dichiarato e su un coefficiente rapportato al numero di figli a carico. Questa misura è ancora oggetto di dibattito, poiché potrebbe penalizzare famiglie senza figli o con redditi elevati in favore dei nuclei più numerosi.
- Congedo parentale: l’indennità per il secondo mese di congedo facoltativo entro il sesto anno di vita del bambino potrebbe aumentare dal 60% all’80%.
Sanità
- Assunzioni e incentivi al personale: sarebbe previsto un piano per assumere circa 30.000 tra medici e infermieri, con un budget di 1,2 miliardi per il 2025, sebbene solo una parte delle assunzioni sarà effettivamente finanziata il prossimo anno. Si discute anche di incentivi per specializzazioni meno gettonate e di aumenti salariali, con un incremento dell’indennità medica fino a 115 € dal 2026. La misura, però, è ancora soggetta a possibili revisioni, dato il dissenso dei sindacati.
Lavoro e tasse
- Auto aziendali: la proposta prevede una nuova tassazione per le auto aziendali, distinguendo tra auto elettriche (10%), plug-in (20%) e veicoli a combustione (50%). La misura ha generato critiche poiché aumenterebbe i costi per i dipendenti, specie per chi ha già ordinato veicoli con emissioni più alte e subirà un impatto fiscale maggiore.
- Flat tax e acconti rateizzati: non sono previsti aumenti della soglia per la Flat tax per le partite IVA, attualmente fissata a 85.000 €, né la rateizzazione degli acconti, deludendo molte piccole imprese e professionisti autonomi. La misura è frenata da vincoli finanziari e normativi.
- Turnover nel pubblico impiego: nel 2025, il rapporto di sostituzione tra assunzioni e cessazioni sarà limitato al 75%, con un ripristino al 100% nel 2026. I sindacati esprimono preoccupazione, soprattutto per il blocco del turnover nella scuola e nella sanità, settori già in sofferenza.
- Imposta sulle cripto attività: il governo ha proposto di aumentare l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e altri proventi derivanti dalle criptovalute al 42%. Tuttavia, la misura è molto dibattuta e potrebbe essere modificata o addirittura annullata.
- Web Tax per le PMI digitali: la Digital Service Tax è estesa senza limiti di ricavi, imponendo un’aliquota del 3% a tutte le imprese che utilizzano piattaforme digitali per pubblicità e servizi. Nonostante il suo potenziale impatto, la tassa è contestata dalle associazioni di categoria, che temono un effetto negativo sulla competitività delle PMI italiane.
Pensioni
- Tra le modifiche più criticate c’è la rivalutazione limitata delle pensioni minime, che aumenterebbero solo di circa 3 € nel 2025. La misura non soddisfa i partiti d’opposizione e alcuni partiti della maggioranza, che ne chiedono la revisione.
Altre misure della nuova Manovra 2025
- Canone Rai: non è stata confermata la riduzione del canone da 90 a 70 € per il 2025. Tuttavia, il provvedimento potrebbe essere incluso durante il percorso parlamentare della Manovra.
- Caro materiali: senza una proroga delle norme sui rincari dei materiali, i costruttori temono che molti cantieri possano essere sospesi, compresi quelli finanziati dal PNRR. Alcuni partiti stanno valutando di presentare emendamenti per affrontare il problema.
- Sugar tax: la tassa sulle bevande gassate, già rinviata più volte, dovrebbe entrare in vigore dal 1° luglio 2025. Alcuni esponenti politici sono critici e potrebbero proporre un ulteriore rinvio.
- Tassa di scopo sul fumo: gli oncologi hanno proposto una tassa di 5 € a pacchetto per finanziare la sanità, ma questa misura non compare nel testo attuale della legge di bilancio. Potrebbe comunque essere oggetto di emendamento futuro.