Che cos’è
Il bonus animali domestici 2023 è una prestazione pensata per sostenere e garantire la buona salute dei nostri animali a quattro zampe, sia cani che gatti. Il bonus consiste in una detrazione fiscale del 19% sull’Irpef per spese veterinarie come:
- visite specialistiche;
- interventi di chirurgia;
- esami in laboratorio;
- acquisto di farmaci prescritti.
Per il 2022, l’importo massimo delle spese su cui è possibile calcolare la detrazione è di 550 €. Attenzione, però, alla franchigia minima di 129,11 €. La franchigia è un limite minimo su cui non è possibile calcolare il bonus.
Quindi, per calcolare la detrazione che spetta, bisogna sottrarre la franchigia all’importo della spesa (massimo 550 €) e calcolare il 19%. Ad esempio, se la spesa annua è stata di 400 €, la detrazione sarà uguale a (400-129,11)x19%, cioè 51,47 €.
Invece, per spese inferiori a 129,11 € non è possibile ottenere la detrazione.
Il limite detraibile è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti.
Il bonus animali domestici 2023 ha diversi obiettivi, come contrastare l’alto livello di randagismo, chiudere gli allevamenti di visoni e rifinanziare il fondo per la fauna selvatica, a tutela di animali come cinghiali e orsi.
Scopri se ne hai diritto!
La prestazione di cui parliamo in questo articolo è presente sulla piattaforma BonusX!
Puoi scoprire gratuitamente se ne hai diritto, registrandoti e completando le informazioni nel tuo profilo.
Nella sezione Bonus, troverai una pagina dedicata che ti indicherà i servizi di supporto alla prestazione richiedibili su BonusX. Se non ne avrai i requisiti, potrai comunque scoprire altre prestazioni della stessa categoria.
Cos’è l’IRPEF?
L’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è la principale imposta italiana e riguarda le persone fisiche e, in alcuni casi, le società (versata attraverso i soci).
Chi risiede in Italia paga l’imposta sui redditi prodotti in patria o all’estero, mentre i non residenti pagano per i redditi prodotti nel territorio italiano. È un’imposta progressiva, ovvero la quota percentuale di reddito cha va a pagare l’imposta aumenta all’aumentare del reddito stesso.
Beneficiari
Il beneficiario del bonus è solo il tutore legale dell’animale e può fare richiesta solo per una volta.
Le spese veterinarie sostenute devono essere per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Non sono detraibili, invece, le spese per la cura di animali che sono:
- destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
- detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
- utilizzati per attività illecite.
Sai che il 93% degli italiani non richiede i bonus a cui ha diritto?
Con BonusX, scopri e richiedi online agevolazioni pubbliche e servizi, da casa e senza file.
Requisiti
I requisiti previsti per ottenere il bonus animali domestici 2023, sono:
- essere tutore legale dell’animale;
- avere la residenza in Italia;
- per i cittadini stranieri, essere in possesso del permesso di soggiorno;
- essere in possesso dei pagamenti tracciabili o delle fatture fiscali delle spese sostenute.
Non è richiesto nessun ISEE per poter accedere alla detrazione.
Documenti necessari
I documenti necessari per il bonus animali domestici 2023 sono diversi in base all’animale posseduto, se cane o gatto.
Se il bonus viene richiesto per un cane, sarà necessario che l’animale sia:
- provvisto di microchip;
- iscritto all’Anagrafe Canina, ovvero alla Banca dati dell’Anagrafe Animali consultabile qui.
Se invece l’animale è un gatto, per il quale non vi è l’obbligo del microchip, sarà necessario dimostrarne la proprietà attraverso la ricevuta d’acquisto dell’animale o l’eventuale microchip di riconoscimento.
Come richiederlo
Per ottenere la detrazione, bisognerà indicare le spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi, come ad esempio nel Modello 730, documentate dai pagamenti:
- tracciabili: cioè effettuati tramite bonifici bancari o postali, carte di debito, carte di credito e prepagate, assegni bancari e circolari;
- verificati: tramite fatture fiscali (o scontrino parlante) che indichino il codice fiscale dell’acquirente e la tipologia, quantità e descrizione di quello che è stato acquistato.