
Ops, questo bonus non è più attivo
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Che cos’è e come funziona il bonus acqua potabile?
Il bonus acqua potabile, o depuratore acqua, prevedeva un credito d’imposta del 6,45% a chi acquistava ed installava sistemi per migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto, così da poterla direttamente bere e ridurre anche il consumo di plastica.
Il bonus acqua potabile, o depuratore acqua, poteva essere richiesto a seguito dell’installazione dei sistemi di:
- filtraggio;
 - mineralizzazione;
 - raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
 
Questi sistemi sono finalizzati al miglioramento della qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti, infatti, il bonus è anche chiamato anche bonus depuratore acqua.
Grazie alla legge di bilancio 2022, il credito d’imposta era previsto per il 6,45% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023.
Il credito d’imposta spettava, però, solo ai soggetti che sostenevano le spese su immobili posseduti o detenuti.
Chi ha diritto al bonus dell’acqua?
I beneficiari che avevano diritto al bonus acqua potabile, o depuratore acqua, erano:
- persone fisiche;
 - imprese;
 - professionisti ed enti non commerciali, come anche:
- gli enti del terzo settore;
 - gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
 
 
Quali sono gli importi del bonus acqua potabile?
L’importo massimo delle spese sostenute su cui calcolare l’agevolazione era di:
- fino a 1.000 € per ogni immobile per le persone fisiche;
 - fino a 5.000 € per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale per gli esercenti di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
 
Tutte le informazioni sugli interventi, inoltre, andavano trasmesse in via telematica all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Cos’è il credito d’imposta?
Il credito d’imposta è un credito che il contribuente ha nei confronti dello Stato. Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti, per il pagamento dei tributi e, quando permesso, se ne può chiedere il rimborso, ad esempio nella dichiarazione dei redditi.
Documenti necessari
Per ottenere il bonus acqua potabile, o depuratore acqua, era necessario che l’importo delle spese sostenute fosse documentato da uno dei seguenti documenti:
- una fattura elettronica;
 - un documento commerciale con riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito d’imposta.
 
Per i privati e per i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento doveva essere fatto con un versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento elettronici.
L’importante, infatti, era che il pagamento non fosse fatto in contanti.
Per le spese sostenute prima del Provvedimento, ovvero il 16 giugno 2021, era possibile integrare la fattura o il documento commerciale che attestava la spesa, riportando sui documenti il codice fiscale del soggetto che richiedeva il credito d’imposta.
Come richiedere il bonus acqua potabile?
La spesa sostenuta doveva essere comunicata all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sosteneva la spesa. Ad esempio, per spese sostenute nel 2021, la comunicazione doveva essere fatta tra il 1° febbraio e il 28 febbraio del 2022.
Per comunicarla, bisognava compilare e inviare il modulo apposito tramite i canali telematici ufficiali dell’Agenzia delle Entrate.
Il modulo e le istruzioni per la compilazione potevano essere trovate cliccando qui.
Dopodiché, il bonus acqua potabile, o depuratore acqua, poteva essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 (utilizzando il codice tributo 6975), o, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi (ad esempio, nel Modello 730) riferita all’anno della spesa sostenuta e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

