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In più, quest’anno potresti richiedere il Bonus Auto Elettriche 2025.
- Cos'è
- Come funziona il bonus auto e moto?
- Quando partono gli incentivi auto e moto?
- Come funziona per chi acquista
- Chi ha diritto agli incentivi auto?
- Quali sono gli incentivi auto e moto?
- Come richiedere il bonus auto e moto?
- Quanti incentivi auto sono rimasti?
- Veicoli categoria M1
- Veicoli categoria N1 e N2
- Veicoli categoria Le
- Normativa Ecobonus Auto
- Addio burocrazia.Benvenuta vita semplice!
- Bonus collegati
Cos’è
Il bonus auto e moto, chiamato anche ecobonus auto, era un’agevolazione per l’acquisto di veicoli, come auto e moto, sia elettrici che ibridi, a basse emissioni, cioè poco inquinanti.
L’agevolazione era valida anche con la rottamazione dell’auto.
Come funziona il bonus auto e moto?
Il bonus auto e moto, o incentivi auto, doveva essere richiesto dal rivenditore (concessionario) che, una volta ottenuto, poteva applicarlo sotto forma di sconto (chiamato contributo) sul prezzo del veicolo da acquistare.
Per prima cosa, quindi, i rivenditori dei veicoli dovevano creare un account per accedere alla piattaforma Ecobonus del MiSE seguendo questi step:
- ricercare il proprio concessionario, inserendo Partita Iva e numero REA;
- inserire i propri dati anagrafici nel form di registrazione;
- ricevere la PEC (Posta Elettronica Certificata) di attivazione della registrazione, attivandola;
- accedere alla piattaforma online inserendo la propria email e password.
Dopo la registrazione sulla piattaforma per gli incentivi auto, i rivenditori potevano prenotare i fondi per ognuno dei veicoli acquistati, ottenendo una ricevuta in cui si attestava che la prenotazione era andata a buon fine. Dopodiché, il veicolo doveva essere immatricolato entro 180 giorni.
Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo, poi, rimborsavano al rivenditore l’importo dello sconto auto, recuperandolo sotto forma di credito di imposta presentando il modello F24 all’Agenzia delle Entrate.
Cos’è il Credito di Imposta?
Il credito d’imposta è un credito che il contribuente ha nei confronti dello Stato. Può essere utilizzato per compensare eventuali debiti, per il pagamento dei tributi e, quando permesso, se ne può chiedere il rimborso, ad esempio nella dichiarazione dei redditi.
Quando partono gli incentivi auto e moto?
Dal 3 giugno 2024 era possibile richiedere le prenotazioni per i contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria:
- M1 (autoveicoli);
- L1e – L7e (motocicli e ciclomotori);
- N1 e N2 (veicoli commerciali);
- M1 usati;
- veicoli commerciali N1 e N2 anche ad alimentazione non elettrica.
Gli incentivi auto e moto 2024 potevano essere richiesti sulla piattaforma del MISE.
Come funziona per chi acquista
Per chi acquistava un veicolo, il concessionario applicava lo sconto (o contributo) sul prezzo dell’auto o moto elettriche o non.
In caso di acquisto cointestato, cioè tra più persone, il concessionario doveva inserire un solo nominativo per il nuovo veicolo, che doveva poi corrispondere all’intestatario del veicolo registrato alla Motorizzazione Civile (e non al cointestatario).
Gli incentivi auto erano concessi alle persone che acquistano auto, motocicli e ciclomotori in Italia, anche in locazione finanziaria, dal 25 maggio al 31 dicembre, mantenendone la proprietà per almeno 12 mesi, se persone fisiche, o 24 mesi, se persone giuridiche (ad esempio, una società, un’associazione o un ente).
Da questo obbligo erano esclusi i veicoli di categoria N1 e N2.
Cos’è la Locazione Finanziaria?
Chi ha diritto agli incentivi auto?
I beneficiari del bonus auto e moto, o incentivi auto, erano:
- persone fisiche, ovvero tutti i cittadini;
- persone giuridiche, come associazioni, fondazioni, società per azioni e società con diversi tipi di responsabilità;
- PMI (Piccole Medie Imprese).
Per le persone fisiche lo sconto era concesso se in Italia si acquista un veicolo dal 25 maggio al 31 dicembre e lo si manteneva per almeno 12 mesi.
Quali sono gli incentivi auto e moto?
I veicoli che rientravano negli incentivi per auto e moto erano:
- automobili di categoria M1: per il trasporto di persone, con almeno 4 ruote, un massimo di 8 posti a sedere (oltre al sedile del conducente) e:
- nuove di fabbrica;
- con emissioni di CO2 non superiori a 135 g/km;
- Classe Euro 6 o superiore;
- con prezzo di listino compresi optional (cioè accessori), IVA esclusa, non superiore a:
- fascia 0-20 g/km di CO2 (auto elettriche): 35 mila €;
- fascia 21-60 g/km di CO2 (auto ibride plug – in): 45 mila €;
- fascia 61-135 g/km di CO2 (auto endotermiche a basse emissioni): 35 mila €;
- ciclomotori e motocicli di categoria Le: a due, tre o quattro ruote, che fossero:
- delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e senza limiti di potenza;
- nuovi di fabbrica;
- elettrici o non elettrici: se non elettrici, di Classe Euro non inferiore a 5.
Per le persone giuridiche lo sconto era concesso se si acquistavano veicoli dal 25 maggio al 31 dicembre, con l’obbligo di:
- utilizzarli per il car sharing (ovvero il servizio di autonoleggio a breve termine) con finalità commerciali;
- mantenere la proprietà del veicolo per almeno 24 mesi.
I veicoli che rientravano nel contributo, per le persone giuridiche, erano:
- automobili di categoria M1: per il trasporto di persone, con almeno 4 ruote, un massimo di 8 posti a sedere (oltre al sedile del conducente) e:
- nuove di fabbrica;
- con emissioni di CO2 non superiori a 60 g/km;
- Classe Euro 6 o superiore;
- con prezzo di listino compresi optional (cioè accessori), IVA esclusa, non superiore a:
- fascia 0-20 g/km di CO2 (auto elettriche): 35 mila €;
- fascia 21-60 g/km di CO2 (auto ibride plug – in): 45 mila €;
- ciclomotori e motocicli di categoria Le: a due, tre o quattro ruote, che fossero:
- delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e senza limiti di potenza;
- nuovi di fabbrica;
- elettrici o non elettrici: se non elettrici, di Classe Euro non inferiore a 5.
Per questa categoria, non era previsto il vincolo del mantenimento della proprietà per almeno 12 mesi come le persone fisiche.
Le PMI che acquistavano veicoli dal 1 gennaio al 31 dicembre, potevano accedere agli incentivi auto per:
- i veicoli commerciali di categoria N1 e N2, cioè veicoli destinati al trasporto di merci;
- nuovi di fabbrica;
- dotati di Massa Totale a Terra non superiore a:
- 3,5 t (tonnellate) per la categoria N1;
- 12 t (tonnellate) per la categoria N2.
- elettrici.
Chi sono le PMI?
Come richiedere il bonus auto e moto?
Per ottenere il bonus auto e moto c’erano 4 fasi da seguire:
- prenotazione: il concessionario/rivenditore, una volta completata la registrazione sulla piattaforma dell’Ecobonus, poteva prenotare il contributo per ogni veicolo che voleva richiedere e, in base alla disponibilità del fondo, riceveva conferma della prenotazione fatta;
- erogazione: il concessionario/rivenditore applicava il contributo, o sconto, al suo cliente sul prezzo di acquisto del veicolo;
- rimborso: il costruttore/importatore del veicolo rimborsava al concessionario/rivenditore il contributo applicato sul veicolo venduto;
- recupero: il costruttore/importatore del veicolo riceveva dal concessionario/rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.
Per il cliente che voleva acquistare il veicolo, perciò, non c’erano richieste da fare. Era direttamente il rivenditore (concessionario) che applicava lo sconto sul prezzo del veicolo.
Quanti incentivi auto sono rimasti?
Le risorse stanziate e i contributi concessi per ogni veicolo variavano in base a:
- categoria: se M1, N1, N2 o Le, ad esempio auto elettriche o auto ibride;
- acquirente: se persona fisica, giuridica o PMI;
- livello di emissioni;
- alimentazione: se elettrica o non elettrica.
Gli incentivi rimasti potevano essere controllati sulla piattaforma dell’Ecobonus.
Veicoli categoria M1
Il bonus auto e moto per l’acquisto di un nuovo veicolo di categoria M1 variava in base alla rottamazione o meno di un veicolo usato.
La rottamazione era obbligatoria solo per l’acquisto di un veicolo per la fascia 61-135 g/km di CO2, mentre per le fasce 0-20 g/km e 21-60 g/km di CO2 la rottamazione non era obbligatoria.
Se si voleva comunque procedere con la rottamazione, il veicolo da rottamare doveva essere:
- di categoria M1;
- intestato da almeno 12 mesi allo stesso intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi;
- omologato alle classi Euro 0, 1, 2, 3 e 4.
Il rivenditore doveva, poi:
- indicare nella documentazione il veicolo rottamato e il contributo dell’Ecobonus applicato;
- entro 30 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo al cliente, consegnare il veicolo rottamato ad un demolitore, comunicandolo allo sportello telematico dell’automobilista.
Veicoli categoria N1 e N2
Il bonus auto e moto, o incentivi auto, per l’acquisto di un veicolo di categoria N1 o N2, rivolto solo alle PMI che svolgono attività di trasporto di cose anche per terzi parti, prevedeva l’obbligo di rottamazione di un veicolo della stessa categoria.
Il veicolo da rottamare doveva essere:
- della stessa categoria del veicolo nuovo N1 o N2;
- intestato da almeno 12 mesi allo stesso intestatario del nuovo veicolo;
- omologato fino alla Classe Euro 3.
Il rivenditore doveva, poi:
- indicare nella documentazione il veicolo rottamato e il contributo dell’Ecobonus applicato;
- entro 30 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo al cliente, consegnare il veicolo rottamato ad un demolitore, comunicandolo allo sportello telematico dell’automobilista.
Veicoli categoria Le
L’acquisto di un veicolo di categoria Le poteva avvenire:
- con rottamazione, dove il veicolo da rottamare doveva essere:
- di categoria Le;
- intestato da almeno 12 mesi allo stesso intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi;
- omologato alle classi Euro 0, 1, 2 o 3.
La rottamazione di un veicolo usato era obbligatoria solo per l’acquisto di veicoli non elettrici ed era, inoltre, previsto uno sconto da parte del rivenditore pari ad almeno il 5% del prezzo del veicolo.
Il rivenditore doveva, poi:- indicare nella documentazione il veicolo rottamato e il contributo dell’Ecobonus applicato;
- entro 15 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo al cliente, doveva consegnare il veicolo rottamato ad un demolitore, comunicandolo allo sportello telematico dell’automobilista.
- senza rottamazione, per i veicoli di categoria Le ad alimentazione elettrica.
Normativa Ecobonus Auto
La normativa e gli allegati per la richiesta erano consultabili sul sito dell’ecobonus.

