- Cos’è il rientro dei cervelli in Italia?
- Come calcolare le tasse del rientro cervelli?
- Chi ha diritto al rientro dei cervelli?
- Requisiti e decadenza
- Come fare domanda per il rientro dei cervelli?
- Durata dell’agevolazione
- Come funziona il rimpatrio per ex beneficiari?
- Pagamento con il modello F24
- Incompatibilità
- Bonus collegati
Cos’è il rientro dei cervelli in Italia?
Il rientro dei cervelli 2024, chiamato anche “bonus cervelli”, è un’agevolazione fiscale per incentivare il rientro in Italia dei docenti e ricercatori che hanno trasferito la loro residenza all’estero.
Il rientro dei cervelli 2024 è nato dalla necessità di promuovere lo sviluppo economico, culturale e scientifico dell’Italia. Viene riconosciuto, perciò, se si trasferisce la residenza fiscale in Italia per esercitare la propria attività lavorativa.
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Come calcolare le tasse del rientro cervelli?
L’agevolazione fiscale consiste in una tassazione del solo 10% del reddito di lavoro dipendente o autonomo per 6 periodi d’imposta o più, derivante da attività di ricerca o docenza in Italia.
La retribuzione percepita, perciò:
- concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo nella misura del 10% del totale;
- è esclusa dal valore della produzione netta ai fini dell’Irap per datori di lavoro (dei lavoratori dipendenti) e per lavoratori autonomi: ovvero, è esclusa dal valore monetario di ciò che è stato prodotto.
L’agevolazione si applica a partire dal periodo di imposta in cui il docente o ricercatore diventa fiscalmente residente in Italia.
I redditi inclusi sono quelli:
- derivanti da rapporti di lavoro dipendente, come indicati nell’articolo 51 del TUIR;
- derivanti da attività di lavoro autonomo, come indicati nell’articolo 54 del TUIR.
Cos’è il Periodo d’imposta?
Il Periodo d’imposta è il periodo di tempo al quale si fa riferimento per determinare il reddito su cui il contribuente deve calcolare l’imposta dovuta. Per le persone fisiche coincide sempre con l’anno solare.
Cos’è l’IRAP?
L’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è una delle imposte che alcune categorie di professionisti, come aziende, liberi professionisti e in generale coloro che svolgono un’attività produttiva, devono versare ogni anno alla propria Regione di appartenenza.
Chi ha diritto al rientro dei cervelli?
Il rientro dei cervelli 2024, o bonus cervelli, è applicabile a docenti e ricercatori che:
- siano stati iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) o che siano cittadini di Stati membri dell’Unione Europea;
- siano cittadini italiani non iscritti all’AIRE purché, nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento, abbiano risieduto in un altro Stato che non sia contro le doppie imposizioni (o tassazioni) sui redditi;
- abbiano trasferito in Italia la residenza prima dell’anno 2022 e che, alla data del 31 dicembre 2019, erano già beneficiari dell’agevolazione del rientro dei cervelli (attiva dal 2010).
Requisiti e decadenza
I requisiti per accedere all’agevolazione del rientro dei cervelli 2024 sono:
- essere docente o ricercatore in Italia;
- avere un titolo di studio universitario o equiparato (cioè di pari importanza);
- essere stato residente all’estero, non in maniera occasionale;
- aver svolto all’estero attività di ricerca o docenza per almeno 2 anni continuativi, presso centri di ricerca pubblici o privati oppure università;
- aver acquisito la residenza fiscale in Italia, mantenendola per tutto il periodo di fruizione dell’agevolazione.
In caso di nuovo trasferimento all’estero, l’agevolazione viene interrotta, decadendo, dal periodo d’imposta in cui si toglie la residenza fiscale in Italia.
Cos’è la Residenza Fiscale?
La residenza fiscale è il luogo (o Paese) dove bisogna pagare le tasse. Di solito, residenza anagrafica e fiscale coincidono, ma ci sono dei casi in cui un soggetto ha la residenza anagrafica in un Paese e la residenza fiscale in un altro, ovvero dove viene prodotto il reddito (ad esempio, all’estero).
Come fare domanda per il rientro dei cervelli?
Sia i docenti che i ricercatori devono:
- se lavoratori dipendenti: presentare al datore di lavoro una richiesta scritta di applicazione dell’agevolazione fiscale, con le proprie generalità e la dichiarazione di possedere tutti i requisiti richiesti.
Il datore di lavoro, poi, applica il beneficio dal periodo di paga successivo alla richiesta; se il datore di lavoro non ha potuto riconoscere l’agevolazione fiscale, il lavoratore dipendente potrà richiederla direttamente nella dichiarazione dei redditi (ad esempio, nel modello 730); - se lavoratori autonomi: indicare la richiesta dell’agevolazione direttamente nella dichiarazione dei redditi (ad esempio, nel modello REDDITI).
In alternativa, possono richiedere il beneficio, da parte del committente (cioè il soggetto per cui si effettua un lavoro), nella ritenuta d’acconto sui compensi (o importi) percepiti.
In questo caso, il lavoratore autonomo deve presentare una richiesta scritta di applicazione dell’agevolazione fiscale con le proprie generalità e la dichiarazione di possedere tutti i requisiti richiesti.
È possibile consultare la normativa e prassi relative al rientro dei cervelli 2024 anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Durata dell’agevolazione
Per i docenti e i ricercatori trasferiti in Italia a partire dall’anno 2022, la durata ordinaria dell’agevolazione per il rientro dei cervelli 2024 è di 6 periodi d’imposta dall’acquisto della residenza fiscale italiana, ma può essere estesa:
- a 8 periodi d’imposta, in caso di contribuenti:
- con un figlio minorenne a carico o in affido preadottivo;
oppure - se diventati proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti. L’unità immobiliare può essere acquistata direttamente dal soggetto o dal coniuge, dal convivente o dai figli, anche in comproprietà;
- con un figlio minorenne a carico o in affido preadottivo;
- a 11 periodi d’imposta, in caso di contribuenti:
- con almeno due figli minorenni a carico o in affido preadottivo;
- a 13 periodi d’imposta, in caso di contribuenti:
- con almeno tre figli minorenni a carico o in affido preadottivo.
Come funziona il rimpatrio per ex beneficiari?
Con il provvedimento del 31 marzo 2022, anche coloro che hanno trasferito in Italia la residenza fiscale prima dell’anno 2022 e che alla data del 31 dicembre 2019 erano già beneficiari dell’agevolazione per il rientro dei cervelli (attiva dal 2010), possono beneficiare della proroga dell’agevolazione fiscale del 2024 procedendo, prima, al versamento in un’unica soluzione di:
- un importopari al 10% dei redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia, relativi al periodo d’imposta precedente a quello di richiesta dell’agevolazione, se hanno:
- almeno 1 figlio minorenne a carico o in affido preadottivo;
oppure - acquistato almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei 12 mesi precedenti al trasferimento;
- almeno 1 figlio minorenne a carico o in affido preadottivo;
- un importo pari al 5% dei redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia, relativi al periodo d’imposta precedente a quello di richiesta dell’agevolazione, se hanno:
- almeno 3 figli minorenni a carico o in affido preadottivo;
- una proprietà di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, acquisita successivamente al trasferimento in Italia o nei 12 mesi precedenti al trasferimento.
Ad esempio:
Se un soggetto percepisce un reddito da lavoro dipendente e/o da lavoro autonomo per un totale di 100.000 €, il suo reddito di lavoro dipendente imponibile ai fini IRPEF diventa pari a 10.000 €.
Il calcolo è: 100.000 € – 90.000 € (ovvero il 90% di 100.000 €) = 10.000 €.
I benefici fiscali e importi possono essere anche consultati nel provvedimento del 31 marzo 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Cos’è l’IRPEF?
L’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) è la principale imposta italiana e riguarda le persone fisiche e, in alcuni casi, le società (versata attraverso i soci).
Chi risiede in Italia paga l’imposta sui redditi prodotti in patria o all’estero, mentre i non residenti pagano per i redditi prodotti nel territorio italiano. È un’imposta progressiva, ovvero la quota percentuale di reddito cha va a pagare l’imposta aumenta all’aumentare del reddito stesso.
Pagamento con il modello F24
Il pagamento delle somme dovute, solo per coloro menzionati al paragrafo Proroga Ex Beneficiari, deve essere fatto:
- entro la scadenza del 27 settembre per il 2024 (per il periodo d’imposta del 2023);
- utilizzando il modello F24 e inserendo lo specifico codice tributo che l’Agenzia delle Entrate comunicherà, insieme alle istruzioni per la compilazione del modello F24, prossimamente.
Non appena sarà noto, questo articolo sarà aggiornato.
Non è possibile, infine, avvalersi della compensazione (cioè compensando le somme dovute con eventuali importi a credito).
Incompatibilità
L’agevolazione per il rientro dei cervelli 2024 non può essere cumulata con il regime legato:
- ai lavoratori impatriati (ex art. 16 del D.Lgs. n. 147/15);
- ai neo residenti (ex art. 24-bis del TUIR).
I soggetti in possesso dei requisiti per ottenere entrambe le agevolazioni, ovvero quella del rientro dei cervelli e quella per lavoratori impatriati, possono scegliere liberamente a quale aderire.
Il divieto di raggruppamento delle agevolazioni legate al trasferimento in Italia è da considerare per ogni periodo di imposta.