Che cos’è e a chi è rivolta?
L’anticipo NASpI 2021 è la richiesta dell’indennità di disoccupazione in un’unica soluzione.
I lavoratori involontariamente licenziati (dal 1° Maggio 2015) ed i beneficiari di NASpI, infatti, possono richiedere il pagamento dell’indennità in un’unica soluzione.
La circolare INPS n. 174/2017 individua le posizioni per le quali può essere accolta la domanda di NASpI anticipata, tra le quali troviamo:
- avvio di un’attività professionale esercitata da liberi professionisti, anche iscritti a specifiche casse, in quanto attività di lavoro autonomo;
- avvio di un’impresa individuale commerciale, artigiana, agricola;
- sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa;
- sviluppo di un’attività autonoma, a tempo pieno, iniziata già da quando il lavoratore era dipendente e la cui cessazione del suo lavoro subordinato ha dato vita alla NASpI.
- costituzione di una società unipersonale (S.R.L., S.p.A. o S.R.L.s.) in cui è presente un unico socio;
- costituzione o ingresso in società di persone (S.n.c. o S.a.s) in quanto il reddito derivante dall’attività svolta dal socio nell’ambito della società è stato fiscalmente qualificato reddito di impresa;
- costituzione o ingresso in società di capitali (S.r.L) per la stessa considerazione sulla natura del reddito che deriva dall’attività in ambito societario, sempre qualificato fiscalmente reddito di impresa.
Che cos’è la NASpI?
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è una indennità mensile di disoccupazione, istituita con il D.lgs. n. 22/2015.
La sua funzione è quella di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente il lavoro a partire dal 1° maggio 2015.
Se vuoi approfondire, leggi il nostro articolo.
Quando fare domanda?
La domanda di NASpI anticipata deve essere presentata:
- entro 30 giorni dall’inizio dell’attività di lavoro autonomo, dell’impresa individuale o della sottoscrizione di una quota di capitale sociale;
oppure - entro 30 giorni dalla domanda NASpI qualora sia già esistente la nuova attività lavorativa, iniziata durante il periodo in cui vi era il rapporto di lavoro autonomo.
Quali sono i requisiti?
La domanda per la disoccupazione anticipata può essere fatta da chi ha diritto diritto alla NASpI, al fine di ottenere l’intero importo spettante oppure la somma non ancora percepita, in un’unica soluzione.
Nella richiesta bisogna attestare:
- l’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma;
- la relativa autorizzazione o iscrizione ad albi professionali o di categoria (se presente);
- la data di sottoscrizione di quota di cooperativa;
- l’iscrizione della cooperativa nel registro delle imprese della Camera di Commercio competente.
Come richiedere la NASpI anticipata?
È possibile richiedere la NASpI anticipata attraverso la nostra piattaforma. Uno dei nostri Patronati o CAF (Centri di Assistenza Fiscale) partner ti aiuterà e ti guiderà per tutto il processo di domanda.
Al termine, sarà possibile ricevere il documento attestante l’inoltro della pratica all’INPS tramite e-mail in formato PDF.
Vantaggi:
- hai alta priorità;
- eviti file allo sportello;
- puoi gestire tutto online;
- in meno di 24 ore (nei giorni lavorativi).
Apertura della Partita Iva
Se durante la fruizione della NASpI, il lavoratore apre una Partita Iva finalizzata allo svolgimento di un’attività di libero professionista e non presenta la domanda di anticipazione delle somme NASpI a cui ha diritto entro 30 giorni, continuerà comunque a percepire l’indennità di disoccupazione mensilmente solo se provvederà a comunicare all’Inps, entro 30 giorni dalla data di apertura della Partita Iva, il reddito lordo annuo presunto.
In questo caso, l’interessato potrà presentare la domanda di anticipazione nel termine di 30 giorni dalla data di effettivo inizio dell’attività professionale.
Calcolo
La prestazione è calcolata sull’indennità NASpI spettante e non ancora percepita.
Dall’importo dell’indennità di disoccupazione sono esclusi:
- gli assegni di nucleo familiare (ANF);
- contribuzione figurativa.
L’IRPEF, invece, verrà trattenuta.
Il lavoratore deve tener conto che, pena la decadenza della domanda e la restituzione dell’intero importo dell’indennità anticipata di disoccupazione, non può essere assunto come dipendente nel periodo in cui gli sarebbe spettata la NASpI anticipata.
Quanto spetta
La somma spettante è pari alla somma delle mensilità o all’intero importo di NASpI che il lavoratore deve ancora percepire, e sarà liquidata in un’unica soluzione.
Nota bene: l’INPS cede una piccola quota mensile della tua NASpI all’associazione sindacale del CAF o Patronato che ha gestito la tua domanda di disoccupazione. Questa trattenuta sindacale corrisponde al 3%, secondo gli accordi fissati dalla convenzione INPS. Ad esempio, se percepisci un’indennità di disoccupazione di 100 euro mensili, l’INPS cederà 3 euro al sindacato (che poi diminuiranno a partire dal terzo mese).
Tassazione della NASpI
Con la tassazione sulla NASpI anticipata in un’unica rata, non sarà possibile ottenere il bonus Renzi di 80 euro mensili, oltre che l’esclusione di assegni familiari ANF e contribuzione figurativa.
Limiti dell’anticipo NASpI
Al momento dell’apertura di Partita Iva è indispensabile comunicare, nella compilazione del modello NASpI, il reddito presunto che si percepirà nell’anno in corso.
Il reddito presunto, infatti, dovrà essere inferiore a 4.800 euro, in quanto il superamento di tale soglia di reddito comporterà la decadenza della prestazione.
Se il lavoratore richiede il versamento della NASpI anticipata, prima della costituzione della Partita Iva, non dovrà rispettare alcun limite di reddito.
Il limite di 4.800 euro di reddito interessa solo coloro che intendono richiedere e percepire la Naspi contemporaneamente alla nuova attività con Partita Iva senza richiederne l’erogazione anticipata in un’unica soluzione.
Quando va restituita la NASpI anticipata?
Se un cittadino disoccupato che ha ottenuto l’anticipo della NASpI avvia un nuovo rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui gli è stata riconosciuta la liquidazione, dovrà restituire l’intera somma ottenuta.
Però, fa eccezione il caso in cui questo rapporto di lavoro subordinato sia fatto con la stessa cooperativa per cui si è sottoscritto il capitale sociale. Quindi, nel caso si diventi socio lavoratore la NASpI anticipata non va restituita.
Quando non va restituita la NASpI anticipata?
In caso di rapporto di lavoro parasubordinato del beneficiario dell’indennità di disoccupazione, non si verifica la decadenza della NASpI.
Perciò, qualora il lavoratore che abbia goduto della NASpI anticipata venga assunto con un rapporto di co.co.co., non è obbligato alla restituzione dell’intera somma percepita.