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Home » Blog » Lavoratori e disoccupati » Come leggere la busta paga: guida semplice

Riccardo Gnutti / 21/05/2025

Come leggere la busta paga: guida semplice

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Ci siamo passati in tanti: cerchiamo un lavoro, veniamo finalmente assunti, siamo felicissimi, poi ci arriva la busta paga e siamo ancora più felici ma… aspè, che significa adesso tutta ‘sta roba?

Che tu sia al tuo primo lavoro o al quarto o quinto ma ancora non c’hai capito niente di tutte quelle voci e cifre che popolano la busta paga, siamo qua per aiutarti: saperla leggere può sembrare complicato (impossibile, a volte), ma è fondamentale per assicurarti che ti venga dato tutto quello che ti spetta. 

Ecco allora una guida facile facile per aiutarti a orientarti tra numeri e sigle.

Argomenti nell’articolo
  1. Cos'è la busta paga?
  2. Perché è importante saperla leggere?
  3. Le tre parti della busta paga
  4. Il calcolo del netto in busta paga
  5. Esempio pratico: mettiamo tutto insieme
  6. 5 consigli utili

Cos’è la busta paga?

La busta paga è il documento che ricevi ogni mese dal datore di lavoro. Ti spiega:

  • quanto guadagni prima delle tasse (lordo);
  • quali tasse e contributi vengono tolti (trattenute);
  • quanto ricevi effettivamente sul conto (netto);
  • informazioni su ore lavorate, ferie e permessi.

Perché è importante saperla leggere?

  • Per controllare che lo stipendio sia corretto;
  • per capire cosa viene tolto dal lordo e perché;
  • per tenere d’occhio i contributi per la pensione;
  • per individuare errori (come straordinari non pagati o bonus non conteggiati).

Le tre parti della busta paga

1. La parte alta

Qui trovi le informazioni di base:

  • i dati dell’azienda (nome ufficiale, sede, partita IVA, matricola INPS, dati INAIL);
  • il mese di riferimento;
  • i tuoi dati personali;
  • i dati del rapporto di lavoro (data di assunzione, sede di lavoro, mansione e livello retributivo, quanto manca all’aumento cioè lo “scatto d’anzianità”);
  • la retribuzione lorda mensile o oraria stabilita dal CCNL*: qui c’è la RAL** divisa per le mensilità previste da CCNL applicato, di solito 13 o 14. È importante controllare che gli elementi indicati qui rispettino quanto previsto dal CCNL del caso e non siano mai inferiori rispetto al mese precedente.

*CCNL: il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, che definisce i diritti e i doveri di lavoratori e datori di lavoro, oltre agli standard minimi da rispettare nei contratti individuali

**RAL: Retribuzione Annua Lorda

2. La parte centrale

La seconda parte è detta anche “corpo del cedolino” e ti serve a capire effettivamente come è calcolato lo stipendio. In trattenute ci sono i soldi che ti vengono tolti, mentre in competenze quelli che ti spettano. Qui vedi:

  • ore normali che hai lavorato;
  • giorni di ferie maturati;
  • variabili varie: permessi, malattia, maternità o eventuali infortuni;
  • eventuali straordinari che hai fatto;
  • bonus o premi maturati;
  • tredicesima e quattordicesima, se ce l’hai (cioè ti viene messa da parte una somma per poi dartela a fine anno);
  • eventuali trattenute che diminuiscono il lordo, tipo assenze ingiustificate;
  • eventuali rimborsi;
  • TFR* mensile.

*cioè il Trattamento di Fine Rapporto, che sarebbe una quota accantonata ogni mese dal datore di lavoro che ti verrà pagata alla fine del rapporto di lavoro. Corrisponde a circa 1/13,5 (un tredicesimo e mezzo) della “retribuzione utile al TFR” (che sarebbe lo stipendio base + bonus ricorrenti + indennità fisse, è molto simile alla RAL) e aumenta un po’ ogni anno.

3. La parte bassa

Qui si vede come si passa dal lordo al netto, quindi a quello che effettivamente ricevi a fine mese, attraverso queste voci:

  1. dal lordo vengono tolti i contributi previdenziali INPS: in pratica, quello che devi mettere da parte per la pensione, che è il 9,19% (per apprendisti 5,84%) dello stipendio lordo;
  2. si arriverà poi all’imposta netta (cioè quello che ti trattiene il datore di lavoro come “tasse” da versare allo Stato) attraverso i dati fiscali, che sono:
    • il reddito imponibile IRPEF, cioè il lordo meno i contributi previdenziali che abbiamo detto sopra;
    • al reddito imponibile IRPEF si applica l’imposta lorda, che è calcolata in base agli scaglioni di reddito;*
    • l’imposta lorda viene però abbassata dalle detrazioni, cioè sconti sulle tasse per redditi fino a 50.000 € (più alto è il reddito, minori sono le detrazioni);
    • l’imposta lorda meno le detrazioni dà l’imposta netta di cui parlavamo sopra. Come dicevamo, questa imposta la trattiene il tuo datore di lavoro perché fa da sostituto d’imposta.** 

*il sistema degli scaglioni serve a tassare in modo diverso diversi tipi di guadagni e funziona così: sui primi 28.000 € di reddito paghi il 23% di imposte (tu leggi “tasse”), sulla parte tra 28.000 € e 50.000 € il 35%, mentre se hai un reddito che va anche oltre 50.000 € su quest’ultima parte paghi il 43%

**cioè il datore di lavoro fa da “intermediario” con l’Agenzia delle Entrate: trattiene le tasse dal tuo stipendio e le versa direttamente allo Stato, così non ci devi pensare tu.

Nella parte bassa ci sono anche i dati progressivi, che ti mostrano i totali dei tuoi guadagni dell’anno fino ad oggi, tra:

  • progressivo imponibile INPS, cioè la somma di tutti i tuoi stipendi lordi dell’anno finora, che ti serve per capire la base sulla quale hai pagato i contributi (esempio: se a gennaio hai guadagnato 1.500 € lordi, a febbraio 1.500 € lordi e a marzo 1.600 € lordi, qui vedrai 4.600 €);
  • progressivo IRPEF, cioè la somma di tutti i tuoi redditi imponibili – quindi il lordo meno i contributi – dell’anno finora (questo numero viene usato quando fai documenti come l’ISEE o chiedi un mutuo).

Questi totali sono utili per sapere quanto guadagni complessivamente nell’anno e controllare che contributi e tasse siano applicati correttamente.

Il calcolo del netto in busta paga

Quindi, alla fine, per arrivare allo stipendio netto:

  1. si sommano tutte le voci della parte centrale;
  2. si sottraggono i contributi INPS e l‘IRPEF;
  3. si aggiungono eventuali rimborsi spese;
  4. si sottraggono le addizionali regionali e comunali.

Ed ecco, hai finalmente la cifra di quanto effettivamente guadagni in un mese. Sì, c’è voluta un po’ di fatica e magari ti servirà un po’ di tempo per familiarizzare con tutte le informazioni, ma, busta paga alla mano, ora puoi capire cosa significano tutte quelle voci e cifre e dare un senso all’importo netto finale. 

Se, poi, c’è qualcosa che non ti torna, puoi rivolgerti direttamente al responsabile amministrativo della tua azienda o al tuo capo.

Esempio pratico: mettiamo tutto insieme

Immaginiamo il caso di Sara, impiegata con uno stipendio lordo mensile di 2.219,46 €. Vediamo come funziona la sua busta paga:

Parte alta

  • Dati vari dell’azienda;
  • mese di riferimento: dicembre;
  • dati personali di Sara;
  • dati del rapporto di lavoro: cooperative sociali orario, infermiere, livello D2;
  • retribuzione lorda oraria minima stabilita dal CCNL: 10,26 € circa.

Parte centrale

  • Ferie, permessi (detti anche R.O.L.) ed ex-festività*, divisi in:
    • residui degli anni precedenti (quanti te ne rimangono dall’anno scorso);
    • maturati (quanti ne hai accumulati);
    • goduti (quanti ne hai usati);
    • residui (quanti te ne rimangono);

*tutti e tre vengono conteggiati in ore e possono trovarsi anche nella parte bassa della busta paga

  • ore lavorate nel mese: 180 ore (165 + 15 di straordinari, per un totale di 15 giorni lavorativi);
  • retribuzione oraria: 10,26 €;
  • retribuzione ordinaria: 165 ore a 10,26 €/ora = 1.694 €;
  • straordinaro diurno : 15 ore a 11,81 €/ora = 177,14 €;
  • lavoro festivo: c’è una maggiorazione di 1,54 €/ora per il lavoro svolto in giorni festivi. Sara ha lavorato 12 ore in giorni festivi, accumulando quindi ulteriori 18,48 €;
  • festività: cioè la paga per le giornate considerate festive (come le domeniche e le feste nazionali) e per le quali, anche se non si lavora, si ha diritto alla retribuzione oraria ordinaria. Per Sara corrispondono a 18,330 ore e quindi a 188,23 €;
  • tredicesima (in questo caso la tredicesima viene retribuita ogni mese e non accantonata e poi pagata al lavoratore tutta insieme a fine anno): 141,20 €;
  • trattenuta di 13,56 € per l’iscrizione al sindacato;
  • addizionali comunali e regionali dovute: gli importi di 196,25 € e 455,70 € sono tra le competenze per mostrarti quanto sarà dovuto nel 2025. Le trattenute effettive di questi importi inizieranno poi nei mesi successivi, rateizzate;
  • Trattamento Integrativo: a Sara per il 2024 sono spettati 529,32 € dell’ex bonus Renzi per redditi fino a 28.000 €, con una trattenuta di 66,13 € perché è dicembre, e a fine anno vengono fatti i conguagli (cioè il datore di lavoro controlla quanto hai guadagnato in tutto l’anno e verifica se il bonus che ti ha dato mese per mese è giusto; se ti ha dato più del dovuto, la parte in più del bonus viene tolta dalla busta paga di dicembre);

Parte bassa

  • Retribuzione lorda mensile: 2.219,46 €. Detto anche imponibile contributivo, è la somma di tutte le competenze, eccetto in questo caso delle addizionali comunali e regionali perché, come abbiamo detto, sono solo informative, e del Trattamento Integrativo, che a dicembre mostra il totale erogato a Sara durante l’anno;
  • retribuzione utile TFR: a fine anno è possibile che non sia mostrata la quota mensile accantonata per il TFR, ma solo la retribuzione utile al TFR, che in questo caso rispetta la “regola” di essere simile alla RAL, cioè 2.023,84 €; 
  • totale spettante, cioè l’imponibile contributivo meno le trattenute (del sindacato e del conguaglio del Trattamento Integrativo): 2.139,77 €;
  • contributi vari INPS dovuti: 203,93 € + 6,66 € + 5,92 € = 216,51 € (a questo totale sottraiamo 124,68 € di INPS esonero IVS, che corrisponde allo “sconto” sui contributi introdotto nel 2023, e abbiamo il totale contributi di 91,83 €);
  • dati fiscali:
    • quindi, il lordo (o imponibile contributivo) meno il totale dei contributi corrisponde a 2.219,46 – 91,83 = 2.127,63. Questo è il reddito imponibile IRPEF sul quale si applica l’imposta lorda, calcolata in base agli scaglioni di reddito.
    • l’IRPEF lorda in questo caso non è indicata perché a fine anno viene riepilogata tutta la somma dovuta nell’anno nei dati progressivi e poi fatto eventuale conguaglio, continua a leggere che ti spieghiamo; 
    • detrazioni spettanti: 180,63 €;
  • dati progressivi (totali dell’anno fino ad oggi, dicembre):
    • imponibile fiscale, cioè lordo meno i contributi: 26.341,21 € (è la somma degli stipendi lordi dell’anno, tolte alcune voci che non sono tassate, come il Trattamento Integrativo o eventuali rimborsi spesa esenti);
    • IRPEF lorda: 6.058,48 €;
    • detrazioni: 2.126,73 €;
    • IRPEF netta che devi, cioè IRPEF lorda meno le detrazioni: 3.931,75 €;
    • IRPEF trattenuta fino ad oggi: 3.676,18 €;
    • IRPEF conguaglio, quindi quello che ancora non hai dato nell’anno e che ora che è dicembre devi saldare: 3.931,75 – 3.676,18 = 255,57 €.

Calcolo netto:

  • Totale competenze: 2.219,46 €;
  • totale trattenute: 13,56 € iscrizione sindacato + 66,13 € conguaglio Trattamento Integrativo + 91,83 € contributi + 255,57 € conguaglio IRPEF = 427,09 €;
  • arrotondamento: 0,37 €;
  • netto in busta: 1.792 €

5 consigli utili

  1. Controlla sempre che la retribuzione lorda in alto al cedolino non sia mai inferiore al mese precedente;
  2. verifica che tutte le ore lavorate (inclusi straordinari) siano pagate correttamente;
  3. sappi che il secondo anno di lavoro il netto sarà un po’ più basso perché inizierai a pagare le addizionali regionali e comunali;
  4. controlla che la retribuzione utile al TFR sia simile alla tua RAL;
  5. ultimo ma non ultimo, se hai bisogno puoi chiedere aiuto a uno dei nostri super commercialisti esperti BonusX.

Saper leggere la busta paga è importantissimo per avere la tua retribuzione sotto controllo e per accertarti mese dopo mese che l’importo finale sia corretto, potendo quindi chiedere spiegazioni al tuo capo nel caso qualcosa non ti tornasse.

Noi speriamo che quest’articolo abbia risposto a tutti i tuoi dubbi e che ti permetta ora di capire come si arriva dal lordo al netto attraverso tutte quelle voci e quelle cifre. 

Nel caso nella tua situazione specifica dovessero esserci dei punti non ancora chiari, con il Piano Gold di BonusX puoi richiedere il Controllo Buste Paga, attraverso il quale un nostro consulente del lavoro esperto ti guida passo passo e risponde a tutte le tue domande, così che finalmente avrai la sicurezza di star ottenendo proprio tutto quello che ti spetta.

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Riccardo Gnutti

Consulente del Lavoro laureato nel 2017 presso l’Università del Salento, opera come libero professionista dal 2021 con l’obiettivo di rendere l’universo del lavoro più chiaro e accessibile. Dal 2023 collabora attivamente con BonusX, dove mette la sua esperienza al servizio di chi cerca risposte semplici e soluzioni concrete per difendere i propri diritti e districarsi nella complessità della burocrazia.

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