Maternità Obbligatoria
Contributo dell’80% della retribuzione giornaliera per astensione obbligatoria dal lavoro.
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Cos’è la Maternità Obbligatoria?
La maternità obbligatoria, detta anche congedo di maternità, è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro concesso alla mamma lavoratrice sia durante il periodo di gravidanza che subito dopo il parto.
Si ha diritto, quindi, ad una indennità di maternità che vale come sostituzione della retribuzione durante il periodo di astensione.
Il congedo di maternità spetta anche in caso di adozione o affido di minori. Attenzione, però, a non confonderla con il congedo parentale facoltativo, che si richiede fino ai 12 anni del bambino.
Il congedo di paternità alternativo, invece, si può richiedere solo in presenza di determinate condizioni descritte in Beneficiari.
Chi ha diritto alla Maternità Obbligatoria?
La maternità obbligatoria INPS 2024 può essere richiesta, anche online, da:
• lavoratrici dipendenti e lavoratrici assicurate ex IPSEMA, assicurate all’INPS anche per la maternità;
• apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo di maternità;
• disoccupate o sospese dal lavoro, per le quali il congedo di maternità deve iniziare entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro o, solo se si ha diritto alla NASpI, alla mobilità o alla cassa integrazione, anche oltre i 60 giorni.
Per le disoccupate che negli ultimi due anni hanno svolto lavori esclusi dall’indennità NASpI, il diritto all’indennità spetta solo se il congedo di maternità è iniziato entro 180 giorni dall’ultimo giorno di lavoro e sono stati versati, all’INPS, 26 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo;
• lavoratrici agricole a tempo indeterminato o determinato che, nell’anno di inizio del congedo, siano in possesso della qualifica di braccianti per almeno 51 giornate di lavoro agricolo;
• lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari, come colf e badanti, con 26 contributi settimanali nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità oppure 52 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo. Con ciò, l’indennità spetta a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro attuale;
• lavoratrici a domicilio;
• lavoratrici socialmente utili o di pubblica utilità;
• lavoratrici autonome o parasubordinate (ad esempio co. co. co) iscritte alla Gestione Separata INPS e non pensionate;
• lavoratrici autonome iscritte alle Gestioni autonome INPS (ad esempio alla Gestione Artigiani e Commercianti);
• libere professioniste (di cui all’articolo 70 del D.lgs n. 151/2001) iscritte ad enti di previdenza diversi dall’INPS;
• lavoratrici dipendenti da amministrazioni pubbliche.
Il congedo di paternità alternativo, invece, può essere richiesto dal padre del minore solo per:
• morte o grave infermità della madre;
• abbandono del figlio da parte della madre;
• affidamento esclusivo del figlio al padre;
• rinuncia totale o parziale della madre al congedo di maternità spettante in caso di adozione o affidamento di minori.
Cos’è l’IPSEMA?
L’IPSEMA (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) era un ente pubblico previdenziale per i dipendenti del settore marittimo e in parte per i dipendenti della navigazione aerea. Nel 2010, l’ente è stato abolito e le sue funzioni sono state assorbite dall’INAIL.
Dove si controllano stato contributivo e retributivo?
Lo stato contributivo e lo stato retributivo possono essere verificati nel proprio estratto contributivo INPS.
Requisiti
Per la domanda di maternità obbligatoria INPS 2024, anche online, è necessario appartenere ad una delle tipologie lavorative descritte in Beneficiari e possedere uno dei seguenti requisiti:
• stato di gravidanza;
• adozione nazionale o internazionale di un minore, con sentenza definitiva;
• affido preadottivo nazionale disposto con ordinanza o affido preadottivo internazionale.
La maternità obbligatoria spetta, per intero, anche nel caso di interruzione di gravidanza o di decesso del bambino.
Per le lavoratrici autonome iscritte o alla Gestione Separata, o Gestioni autonome INPS oppure libere professioniste (di cui all’articolo 70 del D.lgs n. 151/2001) è possibile richiedere fino a 3 mesi in più di estensione della maternità se:
• reddito dichiarato nel 2023 sia inferiore a 8.145 €;
• sono in regola con i contributi versati nei mesi del periodo di maternità.
Come vedere quanto ti spetta di maternità?
Il calcolo del congedo di maternità o paternità obbligatoria è pari all’80% della retribuzione giornaliera dell’ultimo mese di lavoro precedente il mese di inizio del congedo.
Il calcolo viene fatto dall’ente INPS dopo aver presentato tutti i Documenti necessari.
Ad esempio, se nell’ultimo mese prima dell’astensione per maternità obbligatoria 2024 si guadagnavano 100 € al giorno, l’indennità di maternità sarà pari ad 80 € al giorno.
Come avviene il pagamento della Maternità Obbligatoria?
L’importo dell’indennità di maternità viene:
• anticipato in busta paga dal datore di lavoro: anche per le lavoratrici assicurate ex IPSEMA dipendenti da datori di lavoro che hanno scelto il pagamento con il metodo del conguaglio (cioè, l’anticipo dell’indennità da parte del datore di lavoro);
• pagato direttamente dall’INPS, con bonifico postale o accredito su conto corrente bancario o postale, a:
• lavoratrici stagionali;
• operaie agricole, ad esclusione di coloro a tempo indeterminato che riceveranno l’indennità in anticipo da parte del datore di lavoro;
• lavoratrici dello spettacolo saltuarie o a termine;
• lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari, cioè colf e badanti;
• lavoratrici disoccupate o sospese;
• lavoratrici assicurate ex IPSEMA, dipendenti da datori di lavoro che non hanno scelto il pagamento dell’ indennità con il metodo del conguaglio;
• lavoratrici autonome o parasubordinate (ad esempio co. co. co.).
I periodi di permanenza all’estero sono rimborsati con il congedo di maternità solo se attestati da un provvedimento di adozione o affidamento validi in Italia.
Quando si può andare in Maternità Obbligatoria?
Il periodo di astensione, per la mamma, inizia due mesi prima della data presunta del parto (salvo flessibilità). Dopo il parto, invece, può durare per:
• tre mesi (salvo flessibilità), in linea generale;
• tre mesi più i giorni non goduti, se il parto è stato anticipato (prematuro o precoce);
• cinque mesi successivi al parto, nel caso di astensione dal lavoro solo dopo il parto, a condizione che il medico del Servizio Sanitario Nazionale, o con esso convenzionato, e il medico per la salute nei luoghi di lavoro attestino che non porta danni alla salute della mamma e del minore;
• l’intero periodo di interdizione prorogata, disposto dalla Direzione territoriale del lavoro (per lavori incompatibili con il periodo successivo al parto).
La data del parto deve essere sempre aggiunta ai cinque mesi di congedo di maternità. In caso di parto gemellare, inoltre, la durata del periodo di astensione non cambia.
Il congedo di paternità dura quanto il periodo di congedo di maternità non fruito dalla madre lavoratrice, anche se lavoratrice autonoma con diritto all’astensione. Se la madre è non lavoratrice, il congedo termina dopo tre mesi dal parto della mamma.
Infine, in caso di:
• ricovero del minore in una struttura ospedaliera, il congedo di maternità può essere sospeso, anche in parte, fino alle dimissioni del bambino per essere utilizzato dopo. In caso di adozione o affidamento, la sospensione del congedo per il ricovero del minore è possibile solo per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che riprendono l’attività lavorativa;
• interruzione di gravidanza dopo 180 giorni dall’inizio della gestazione o di decesso del minore alla nascita o durante il congedo, quest’ultimo può essere utilizzato per l’intero periodo dalla lavoratrice tranne se rinuncia a tale volontà;
• adozione o affidamento preadottivo nazionale, il congedo di maternità spetta per cinque mesi dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato;
• adozione o affidamento preadottivo internazionale, il congedo spetta per cinque mesi (e non oltre) dall’ingresso in Italia del minore adottato o affidato. Il periodo di congedo può essere utilizzato anche in parte o in modalità frazionata prima dell’ingresso del minore in Italia;
• affidamento non preadottivo, il congedo di maternità spetta alle lavoratrici e ai lavoratori per tre mesi da fruire, anche separatamente, entro i cinque mesi successivi all’affidamento del minore.
Documenti necessari per la domanda di Maternità Obbligatoria
Le informazioni e i documenti per la domanda di maternità obbligatoria INPS 2024, anche online, sono:
• documento di riconoscimento del richiedente;
• eventuale permesso di soggiorno;
• codice fiscale del richiedente;
• ultima busta paga, se lavoratrici dipendenti, o data di iscrizione all’INPS alla sezione Artigiani e Commercianti o alla Gestione Separata, se lavoratrici autonome o parasubordinate;
• certificato di gravidanza telematico inviato dal medico del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato;
• eventuale certificato di nascita;
• eventuale certificato di adozione o affido pre-adottivo;
• eventuale certificato di interruzione di gravidanza;
• in caso di astensione solo dopo il parto: certificato del medico specialista e del medico del lavoro (se l’azienda non è sottoposta a sorveglianza sanitaria è necessario allegare il certificato del datore di lavoro che attesti ciò);
• in caso di interdizione prorogata: certificato dell’ASL (Azienda Sanitaria Locale) o della Direzione Territoriale del Lavoro;
• eventuale IBAN per l’accredito.
In caso di domanda per il congedo di paternità, saranno richiesti i documenti attestanti:
• morte o grave infermità della madre;
• abbandono del minore da parte della madre;
• affidamento esclusivo del minore al padre;
• rinuncia totale o parziale della madre al congedo di maternità spettante in caso di adozione o affidamento di minori.
Come fare domanda di Maternità Obbligatoria INPS
Con BonusX, puoi richiedere la domanda di Maternità Obbligatoria online in maniera semplice e veloce.
1. Crea e completa il tuo profilo: i dati che inserirai ci permetteranno di pre-qualificarti per la domanda di maternità obbligatoria online e dirti se ne hai diritto;
2. Avvia la richiesta online: seleziona la Maternità o Paternità Obbligatoria in Bonus e completa l’ordine in piattaforma;
3. Gestisci la tua pratica: troverai la tua pratica nella sezione Pratiche dove potrai caricare informazioni e documenti direttamente in piattaforma e firmare i moduli necessari con un click.
Un nostro professionista selezionato, entro 24 ore lavorative, si occuperà della tua domanda online di maternità obbligatoria 2024 INPS e caricherà la ricevuta direttamente in piattaforma.
Nota bene: le libere professioniste (di cui all’articolo 70 del D.lgs n. 151/2001) iscritte ad enti di previdenza diversi dall’INPS, devono richiedere la maternità obbligatoria al proprio ente previdenziale. Non devono, quindi, fare domanda tramite l’INPS.
Invece, le libere professioniste iscritte alle Gestioni autonome INPS (ad esempio alla Gestione Artigiani e Commercianti), possono fare domanda solo dopo la nascita del bambino.
Quando fare domanda Maternità Obbligatoria?
La domanda di maternità obbligatoria 2024 INPS, anche online, va inoltrata prima dei due mesi che precedono la data prevista del parto, cioè entro il termine del settimo mese di gravidanza.
Esito domanda Maternità Obbligatoria INPS
Di norma, l’esito della domanda viene comunicato entro 30 giorni dall’INPS ma, in alcuni casi, il periodo può prolungarsi fino a 55 giorni.
Puoi monitorare lo stato della domanda di maternità obbligatoria sul portale dell’INPS accedendo con le tue credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale Dei Servizi).
Domanda Maternità Obbligatoria in ritardo
Se i documenti vengono inviati all’INPS in ritardo e si presenta, perciò, la domanda di maternità obbligatoria INPS 2024 oltre il termine del settimo mese, si perderà l’assegno per tutto il periodo di tempo tra la data di scadenza della domanda ed il momento in cui si otterrà la sua approvazione.
Ad esempio, se la mamma che continua la sua attività lavorativa presenterà la domanda dopo l’ottavo mese, quindi in ritardo, perderà un intero mese di congedo di maternità.
Quindi, anche restando al lavoro fino al parto, si dovrà comunque presentare domanda di maternità obbligatoria entro il settimo mese.
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