L’importo dell’Assegno Ordinario di Invalidità viene calcolato sulla base dei contributi versati.

Se dal calcolo dovesse risultare un importo inferiore al trattamento minimo mensile, che per il 2024 è di 598,61 €, si può richiedere un’integrazione per raggiungere tale cifra.
La somma di denaro che viene integrata non può, però, superare l’importo dell’Assegno Sociale che, per il 2024, è pari a 534,41 €.

Esempio: se l’importo dell’Assegno Ordinario di Invalidità risulta di 300 €, puoi richiedere l’integrazione al minimo per un importo massimo di 298,61 € (ovvero la differenza di 598,61 € – 300 €).

L’integrazione al minimo non può essere effettuata se si possiede:
• un reddito personale soggetto all’IRPEF superiore a 13.894,66 €, cioè 2 volte l’ammontare dell’assegno sociale per il 2024;
• un reddito, cumulato con quello del coniuge non separato, superiore a 20.841,99 €, cioè 3 volte l’ammontare dell’assegno sociale per il 2024.

Se il beneficiario dell’assegno è coniugato, può superare il limite di reddito personale ma non quello coniugale.

L’Assegno Ordinario di Invalidità può essere percepito anche mentre si lavora, sia con lavoro dipendente che autonomo. In questo caso, ci sono delle riduzioni all’importo, pari al:
• 25%, se il reddito annuo lordo è superiore a 31.127,72 €, cioè 4 volte il trattamento minimo annuo per il 2024;
• 50%, se il reddito annuo lordo è superiore a 38.909,65 €, cioè 5 volte il trattamento minimo annuo per il 2024.

Se, una volta ridotto l’assegno, quest’ultimo rimane comunque superiore al trattamento minimo di 598,61 € mensili, potrà subire una seconda riduzione se si hanno meno di 40 anni di contributi. Questa seconda riduzione dipende dalla tipologia di lavoro:
• lavoro dipendente: la riduzione è pari al 50% della quota di assegno che supera il trattamento minimo. Esempio: se l’assegno già ridotto risulta essere di 650 €, ci sarà una riduzione pari a 25,69 €, cioè il 50% di 51,39 € (quota di assegno che supera il trattamento minimo mensile di 598,61 €);
• lavoro autonomo: la riduzione è pari al 30% della quota che supera il trattamento minimo. Esempio: se l’assegno già ridotto risulta essere di 650 €, ci sarà una riduzione pari a 15,41 €, cioè il 30% di 51,39 € (quota di assegno che supera il trattamento minimo mensile di 598,61 €).

Cosa è il trattamento minimo?
Il trattamento minimo è una somma di denaro aggiuntiva che l’INPS corrisponde al pensionato quando la pensione percepita è di importo inferiore a quello che viene considerato il “minimo vitale”.