Negli ultimi anni, le nostre priorità sul lavoro sono cambiate radicalmente. Questa piccola rivoluzione ha portato al fenomeno delle “Grandi dimissioni”: milioni di persone stanno lasciando il proprio impiego per dedicare tempo agli affetti o per cercare opportunità migliori.
Spesso, quindi, le dimissioni sono una scelta libera e consapevole. Altre volte, invece, l’ambiente di lavoro diventa così invivibile da spingere i dipendenti a mollare. In questo caso si parla di dimissioni per giusta causa, una modalità che non prevede nemmeno l’obbligo di preavviso.
Come ti abbiamo già raccontato, i dipendenti che perdono il lavoro non per propria scelta possono richiedere la NASpI, l’indennità di disoccupazione pensata per sostenere chi si trova senza occupazione e senza reddito.
Anche se questo sussidio è rivolto a chi perde il lavoro involontariamente (per la scadenza di un contratto a tempo determinato o per un licenziamento), a volte è possibile ricevere la NASpI anche quando ci si dimette, e le dimissioni per giusta causa rientrano a pieno titolo in questa categoria.
Per cui, se hai lasciato il lavoro per un motivo valido e vuoi sapere se hai diritto alla NASpI, continua a leggere: nei prossimi paragrafi ti spieghiamo tutto quello che devi sapere su NASpI e dimissioni per giusta causa.
Dimissioni giusta causa e disoccupazione: Quando si ha diritto alla NASpI?
La circolare INPS 94/2015 spiega chiaramente che le dimissioni per giusta causa rientrano tra i casi che danno diritto alla NASpI.
Dobbiamo però chiarire cosa intendiamo quando parliamo di “giusta causa”.
La circolare INPS si basa a sua volta su un’altra circolare, la 163/2003, per spiegare che le dimissioni sono considerate “per giustificato motivo” se ti licenzi perché:
- non ti hanno pagato lo stipendio;
- hai subìto molestie sessuali oppure mobbing nei luoghi di lavoro;
- le tue mansioni lavorative sono state modificate “in peggio”;
- l’azienda è stata ceduta ad altre persone (sia fisiche che giuridiche) e questo ha portato a modifiche importanti alle tue condizioni di lavoro;
- ti hanno chiesto di spostarti in un’altra sede senza un motivo valido (come chiarito nell’articolo 2103 del codice civile);
- hai subìto ingiurie da un tuo superiore.
Se ti riconosci in una di queste circostanze, quindi, hai il diritto di dimetterti per giusta causa e di richiedere la disoccupazione.
Se mi licenzio per giusta causa ho diritto alla disoccupazione?
Sì, se ti licenzi per giusta causa hai diritto alla NASpI. Naturalmente, devi sempre rispettare i due requisiti fondamentali per ottenerla, e cioè:
- non avere un lavoro quando presenti la domanda e ricevi la disoccupazione;
- avere almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.
Ma attenzione: anche se le dimissioni per giusta causa danno diritto alla NASpI, quando presenti la domanda devi includere i documenti legali che confermino la tua situazione, cioè denunce, diffide, esposti, sentenze o altro materiale (come ad esempio fotografie).
In più, devi dichiarare di avere intenzione di difenderti in giudizio (in tribunale) dal comportamento del tuo datore di lavoro, e dovrai comunicare all’INPS l’esito di questa battaglia legale.
Se il tribunale deciderà che le tue dimissioni non sono considerabili “per giusta causa”, dovrai restituire gli importi NASpI che hai percepito fino a quel momento.
Richiedere la disoccupazione per dimissioni per giusta causa
Se hai presentato le dimissioni per giusta causa e vuoi richiedere la NASpI, su BonusX puoi farlo gratuitamente, senza file al CAF e senza fotocopiare e portare di persona alcun documento cartaceo.
Fai tutto online: ti registri alla nostra piattaforma, scopri se hai diritto al bonus rispondendo ad alcune domande e carichi i documenti necessari:
- un documento di riconoscimento e il codice fiscale;
- un documento che certifichi l’interruzione del rapporto di lavoro con dimissioni per giusta causa;
- (se necessario) il tuo permesso di soggiorno.
Un nostro consulente si farà carico della tua pratica e ti informerà quando sarà accolta.
Nota bene: l’INPS cede una piccola quota mensile della tua disoccupazione NASpI all’associazione sindacale del CAF o Patronato che ha gestito la tua domanda di disoccupazione, anche online. I sindacati e i CAF potrebbero chiederti il 3%, ma sarai sempre tu a doverlo approvare con una firma.