Cos’è
Per promuovere le nuove imprese nel sud Italia, il Ministero dello Sviluppo ha ideato il programma di finanziamenti chiamato “Resto al Sud”, o detto anche Bonus Mezzogiorno 2024.
Con questo finanziamento, è possibile ottenere fino a 50.000 € di contributi, in parte a fondo perduto ed in parte a tasso zero. Per le società con più soci, il contributo massimo è pari a 200.000 €.
Cos’è un contributo a fondo perduto?
I contributi a fondo perduto sono dei prestiti di denaro che non prevedono né l’obbligo di restituzione del capitale erogato e dei suoi interessi né la disponibilità di garanzia o di un garante per la richiesta.
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All’interno della piattaforma, in Bonus, troverai nella pagina dedicata a questo articolo i servizi di supporto, richiedibili su BonusX, per la domanda. Se non ne avrai i requisiti, potrai comunque scoprire altre prestazioni della stessa categoria di questo argomento.
Come funziona il Bonus Mezzogiorno 2023
Per accedere al finanziamento Resto al Sud è necessario avere un progetto di impresa che descriva dettagliatamente l’impresa e la sua sostenibilità economico-finanziaria. Per fare questo, è possibile richiedere un servizio di consulenza e assistenza gratuita grazie agli enti accreditati con Invitalia.
Chi è Invitalia?
Invitalia è l’agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia. Si occupa di sostenere e migliorare la crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e per l’occupazione.
Requisiti e beneficiari
Le agevolazioni sono rivolte ai giovani di età tra i 18 e 56 anni non compiuti che intendono avviare una nuova impresa.
Possono richiedere il finanziamento Resto al Sud anche le società, le cooperative, le ditte individuali e le persone fisiche che intendono costituirsi in società.
I beneficiari devono:
- essere residenti in una delle seguenti regioni:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia;
- non essere titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.
Oltre alle regioni indicate sopra, esiste “Resto Qui”, l’estensione di Resto al Sud, che prevede il beneficio anche:
- nelle aree del cratere sismico dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2016 e 2017. Gli incentivi sono rivolti ai residenti nei Comuni del cratere sismico nelle regioni Lazio, Marche e Umbria. Per 24 di questi Comuni, con una percentuale di edifici inagibili superiore al 50%, non c’è alcun limite di età per chiedere i finanziamenti;
- nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
L’elenco dei Comuni e delle isole minori marine, lagunari e lacustri sono consultabili qui.
E’ possibile accedere al finanziamento anche superati i 56 anni di età, se si è residenti o si trasferisce la residenza in uno dei seguenti 24 Comuni terremotati (del seguente elenco), cioè quelli con una percentuale di edifici inagibili superiore al 50%.
Attività ammissibili di Resto al Sud
Le attività ammesse dal programma Resto al Sud sono nei settori:
- dell’agricoltura: per la pesca, acquacoltura e servizi connessi;
- dell’artigianato: per la produzione di beni e servizi artigianali, come i lavori con la ceramica o i tessuti;
- dell’industria: per la produzione di beni e servizi industriali, come attrezzature e tecnologie avanzate;
- dei servizi, compresi quelli turistici, come aprire un residence, un albergo o un agriturismo camping.
Attività non ammissibili
Le attività non ammesse dal programma Resto al Sud sono nei settori:
- dell’agricoltura:
- per coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali;
- caccia e servizi connessi;
- silvicoltura ed utilizzo di aree forestali;
- del commercio: tutte le attività della Sezione G – ad eccezione della classe 45.20 “Manutenzione e Riparazione di autoveicoli” e della categoria 45.40.3;
- dell’immobiliare: sono escluse le attività immobiliari della sez. L, ad eccezione della classe 68.20 “affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing”;
- professionali: sono escluse le attività professionali, scientifiche e tecniche (sez. M);
- dell’amministrazione: tutta la sezione M “amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria”;
- famiglie: tutte le attività della sezione T “attività di famiglie e convivenze”;
- extraterritoriali: sono escluse le attività della Sezione U “organizzazioni ed organismi extraterritoriali”.
È possibile ricercare i codici sopra descritti sul sito ATECO, il servizio di ricerca dei codici ATECO, ovvero una combinazione di lettere e numeri che l’Agenzie delle Entrate e la Camera di Commercio assegna all’azienda al momento della sua apertura.
Spese ammesse e non
Le spese ammissibili, sono:
- per ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
- per l’acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature;
- per software;
- per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività (come materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative), nel limite massimo del 20% del programma di spesa.
Le spese non ammissibili, invece, sono:
- relative alla progettazione;
- relative alle consulenze;
- salari ai dipendenti di imprese individuali e delle società;
- compensi agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.
Come fare domanda
Le domande e la documentazione, insieme al progetto d’impresa, devono essere presentate dall’8 giugno 2023 con una domanda online registrandosi su Invitalia tramite SPID, CIE o CNS, che le valuterà in ordine cronologico.
Il Bonus Resto al Sud sarà valido fino ad esaurimento dei fondi.
Cos’è e come fare lo SPID?
Lo SPID, ovvero il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, è necessario per accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione, come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate.
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