
Hai mai sentito parlare di detrazioni fiscali? Se stai leggendo il nostro blog, molto probabilmente sì: in sostanza, si tratta di una vera e propria riduzione delle tasse che devi pagare, calcolata in base ad alcune spese che hai sostenuto nel corso dell’anno precedente.
Come immaginerai, questo argomento è molto vasto, perché le categorie di spesa potenzialmente detraibili sono tante.
Oggi, però, vogliamo concentrarci sulle spese universitarie: forse non lo sai, ma tanti costi che sostieni per studiare possono trasformarsi in un bel vantaggio sulle tasse!
Vuoi saperne di più? Continua a leggere: tra poco ti spieghiamo tutto.
Cosa sono le detrazioni universitarie?
Cerchiamo di inquadrare bene la situazione: che sono le detrazioni per le spese universitarie?
Come ti abbiamo anticipato, sono sostanzialmente degli “sconti”, o risparmi, sull’IRPEF. Vengono applicati alla dichiarazione dei redditi e si basano sulle spese sostenute dai familiari a carico (o da chi presenta la dichiarazione).
Sai cos’è l’IRPEF, giusto? A scanso di equivoci, lo ripetiamo: l’Imposta sul reddito delle persone fisiche è quello che paghi sul reddito che guadagni in un anno (principalmente se sei dipendente, pensionato o proprietario di immobili). Chiaro, no?
Dicevamo: nel modello 730 del 2025 puoi portare in detrazione le spese universitarie sostenute nel 2024 per la frequenza di:
- corsi in università statali;
- corsi di perfezionamento o specializzazione universitaria in università o istituti universitari pubblici.
In questi casi puoi detrarre il 19% dei costi. Se invece l’università non è statale, la detrazione è limitata all’importo stabilito ogni anno per ogni facoltà universitaria dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (variabile anche in base alla zona d’Italia).
Quali sono le spese universitarie detraibili dalle tasse?
Adesso entriamo ancora più nei dettagli. Abbiamo detto che con il modello 730 puoi detrarre il 19% delle spese sostenute nel 2024 per l’istruzione universitaria, se riferite a te o ai tuoi familiari a carico. Nello specifico, la detrazione vale per:
- corsi di laurea e laurea magistrale;
- corsi di specializzazione (compresi quelli in psicoterapia post-universitaria accreditati MIUR);
- master universitari, anche se svolti da consorzi legati a università statali;
- corsi di perfezionamento;
- dottorati di ricerca;
- corsi degli ITS (Istituti Tecnici Superiori);
- corsi dei Conservatori, Istituti musicali pareggiati e AFAM (accademie e istituti artistici statali).
Interessante, no?
Spese universitarie detraibili nel 730/2025
E quali categorie di spese universitarie puoi detrarre nel modello 730/2025? Te lo diciamo subito!
- Test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla facoltà;
- tasse di immatricolazione e iscrizione, anche per studenti fuori corso;
- soprattasse per esami di profitto o di laurea;
- ricognizione (la tassa fissa per chi non rinnova l’iscrizione da almeno due anni consecutivi);
- Tirocini Formativi Attivi (TFA) per diventare docente;
- corsi per CFU/CFA necessari all’accesso ai ruoli di insegnamento (università o AFAM).
Spese universitarie non detraibili nel 2025
Al contrario, non puoi detrarre le spese per:
- il riconoscimento di lauree estere presso università pubbliche;
- libri, strumenti musicali, cancelleria;
- viaggi per motivi di studio;
- scuole private professionali all’estero, anche se artistiche o di danza;
- associazioni esterne al MIUR che forniscono supporto tecnico per ottenere crediti formativi.
Dove si inseriscono le spese universitarie nel 730
Ma dove mettere le spese universitarie nel 730? Rispondiamo subito: le spese universitarie vanno inserite nei righi da E8 a E10 del modello 730, utilizzando il codice 13.
È qui che puoi indicare tutti i costi sostenuti nel 2024 per i corsi universitari frequentati da te o dai tuoi familiari a carico.
Pagamento tracciabile obbligatorio per detrazioni spese universitarie
Ma attenzione: se vuoi ottenere la detrazione del 19%, devi sempre pagare con metodi tracciabili! In altre parole, devi aver sostenuto le spese con:
- carta di debito o credito;
- bonifico bancario o postale;
- bollettino postale, MAV o PagoPA.
Inoltre, devi conservare la documentazione che lo dimostra (come ricevute di pagamento o estratti conto).
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