Per l’apertura della Partita IVA, nella comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate è necessario indicare il regime fiscale a cui assoggettarsi.
Attualmente, il regime fiscale più favorevole per i contribuenti è il Regime Forfettario.

Il Regime Forfettario ha i seguenti vantaggi principali:
• aliquota IRPEF del:
◦ 5% per i primi cinque anni di attività e se l’età del lavoratore autonomo non supera i 35 anni;
◦ 15% negli altri casi;
• non applicazione dell’IVA nelle fatture di vendita.

E i seguenti limiti principali:
• non deducibilità dei costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività;
• ricavi dall’attività di lavoro autonomo fino a un massimo di 65.000 € all’anno;
• eventuali spese per compensi pagati a collaboratori e/o dipendenti fino a un massimo di 20.000 € all’anno.

In alternativa al regime forfettario, si può scegliere di aderire al Regime Ordinario, con le seguenti principali caratteristiche:
• aliquota IRPEF a scaglioni (come per i lavoratori dipendenti);
• applicazione dell’IVA nelle fatture di vendita;
• deducibilità dei costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività;
• nessun limite per ricavi o spese.

L’aliquota è la percentuale che viene applicata al reddito per determinare l’imposta IRPEF da pagare. L’IRPEF è un’imposta progressiva e, perciò, aumenta all’aumentare del reddito.

Per deducibilità dei costi, invece, si intendono i costi sostenuti per svolgere l’attività di lavoro autonomo, verificati tramite le fatture di acquisto, che possono essere sottratti dal totale dei ricavi riducendo il reddito al quale verrà applicata l’aliquota IRPEF.