Cosa è la pensione opzione donna 2023?
L’opzione donna 2023 è una forma di pensionamento anticipato straordinario, inserito nella Legge di Bilancio 2023. La misura è dedicata alle donne lavoratrici, sia dipendenti che autonome, con almeno 60 anni di età e almeno 35 anni di contributi.
L’età anagrafica è ridotta di 1 anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni.
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Istruzioni pensione donna 2023
L’opzione donna 2023 copre determinate categorie di lavoratrici con 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2022, in particolare:
- lavoratrici caregiver che, al momento della richiesta di pensione anticipata, svolgono assistenza da almeno 6 mesi contrinuativi:
- al coniuge o ad un parente di 1° grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992);
- ad un parente o un affine di 2° grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto i 70 anni di età o siano, anche loro, affetti da patologie invalidanti o deceduti;
- lavoratrici con una riduzione della capacità lavorativa, ovvero con invalidità civile riconosciuta superiore o uguale al 74%;
- lavoratrici ancora dipendenti o licenziate da aziende in crisi, per le quali è stata attivata una procedura per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.
Le condizioni delle lavoratrici di cui sopra, anche quelle appartenenti al comparto scuola o quello dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), devono essere valide alla data di presentazione della domanda di pensione opzione donna 2023.
Requisiti pensione opzione donna
I requisiti introdotti dalla Circolare INPS n. 25 del 06-03-2023, si differenziano in base alla tipologia di lavoratrici:
- lavoratrici caregiver:
- avere la residenza nello stesso stabile e allo stesso numero civico del coniuge o parente con handicap in situazione di gravità da assistere;
- avere 6 mesi di assistenza continuativi;
- lo status di “persona con disabilità grave” deve essere accertato ai sensi dell’articolo 4 della Legge n. 104 del 1992;
- lavoratrici con invalidità superiore o uguale al 74%:
- è necessario che l’invalidità sia riconosciuta delle competenti Commissioni per l’invalidità civile;
- per le lavoratrici di aziende in crisi:
- bisogna essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali, alla data del 1° gennaio 2023, risulta attivo il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.
- Per le lavoratrici dipendenti: il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale deve risultare attivo al momento della presentazione della domanda di pensione opzione donna;
- Per le lavoratrici licenziate:
- il licenziamento deve essere stato fatto nel periodo compreso tra la data di apertura e quella di chiusura del tavolo di confronto;
- dopo il licenziamento, non devono aver ripreso l’attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
- bisogna essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali, alla data del 1° gennaio 2023, risulta attivo il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.
Cos’è il tavolo di confronto?
Il tavolo di confronto è una nuova modalità di collaborazione tra esperti, che si affianca ai Comitati e SottoComitati Tecnici CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), ed ha lo scopo di facilitare lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti, per poter risolvere le esigenze di uno specifico settore.
Requisiti anagrafici
Con la Legge di Bilancio 2023, i requisiti anagrafici per la pensione con l’opzione donna cambiano a seconda del numero dei figli, ossia:
- 60 anni per le lavoratrici senza figli;
- 59 anni per chi ha un figlio;
- 58 anni per chi ha due o più figli, oppure è dipendente di un’azienda in crisi.
Sistema contributivo
Il sistema contributivo per l’opzione donna è determinato dai contributi versati in ciascun anno di lavoro e non sulla retribuzione percepita. Per avere un quadro chiaro, è possibile richiedere una consulenza e calcolo della pensione con BonusX.
Con la consulenza pensionistica si può valutare:
- il calcolo della pensione che ti spetterà;
- la modalità più conveniente per andare in pensione;
- la possibilità di richiedere l’opzione donna;
- il ricongiungimento contributivo;
- il riconoscimento del periodo di servizio militare;
- il riscatto di laurea, che permette di trasformare gli eventuali anni di università in anni contributivi.
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Quando fare domanda
A seconda dell’attività svolta, cioè se lavoratrice dipendente o autonoma, ci sono termini differenti per fare domanda di accesso all’opzione donna. In particolare:
- per le lavoratrici dipendenti: la domanda può essere fatta solo 12 mesi dopo aver maturato i requisiti per accedere alla pensione;
- per le lavoratrici autonome: la domanda può essere fatta solo 18 mesi dopo aver maturato i requisiti per accedere alla pensione. Per il 2023, le lavoratrici che hanno maturato i requisiti nel 2022, possono iniziare a far domanda dal 1° agosto.
Lavoratrici comparto scuola e AFAM
Le lavoratrici del comparto scuola in possesso dei requisiti per ottenere la pensione opzione donna al 31 dicembre 2022, possono ottenere il trattamento pensionistico dal 1° settembre 2023.
Le lavoratrici degli Istituti AFAM, invece, a partire dal 1° novembre 2023.
Come fare domanda per la pensione opzione donna?
La domanda per la pensione opzione donna 2023 può essere fatta tramite la pagina INPS Pensione “Opzione Donna” accedendo tramite:
- SPID;
- CIE;
- CNS.
Cos’è e come fare lo SPID?
Lo SPID, ovvero il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, è necessario per accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione, come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate.
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