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Home » Blog » Lavoratori e disoccupati » Contratto a chiamata e NASpI: tutte le regole

Raffaele Velotti / 24/12/2024

Contratto a chiamata e NASpI: tutte le regole

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Contratto a chiamata e NASpI: tutte le regole
Argomenti nell’articolo
  1. NASpI e contratto a chiamata: si ha diritto alla disoccupazione?
  2. Se sono in NASpI posso lavorare a chiamata?
  3. Richiedere la NASpI con contratto a chiamata

Se hai perso il lavoro involontariamente (ad esempio perché il tuo contratto a tempo determinato è scaduto o perché il tuo datore di lavoro ha deciso di licenziarti), puoi richiedere la NASpI, l’indennità di disoccupazione disponibile per i lavoratori dipendenti.

Per ricevere la NASpI devi rispettare due requisiti fondamentali: non devi avere un’occupazione quando invii la domanda e devi aver accumulato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni di lavoro. 

L’importo mensile che ti spetta viene calcolato sulla base del tuo stipendio medio degli ultimi 4 anni. Puoi ottenere la NASpI per un periodo pari alla metà delle settimane di contributi accumulati in questo lasso di tempo (in altre parole, se hai lavorato per 48 mesi senza interruzioni, hai diritto alla disoccupazione per massimo 24 mesi).

La NASpI è disponibile per tutti i dipendenti: ti spetta sia se avevi un contratto a tempo determinato, sia se avevi un indeterminato.

Ma se invece avevi un contratto a chiamata? In questo caso, avresti comunque diritto alla disoccupazione?

Se vuoi saperlo, continua a leggere: nei prossimi paragrafi ti spieghiamo tutto quello che devi sapere su contratto a chiamata e NASpI. 

NASpI e contratto a chiamata: si ha diritto alla disoccupazione?

Partiamo dalla domanda principale: se ho lavorato per qualche mese a chiamata, ma poi il contratto scade e non viene rinnovato, posso richiedere la NASpI?

La risposta è: dipende!

Diciamo subito che, in generale, anche i lavoratori che hanno un contratto intermittente (e cioè a chiamata) possono accedere a questo beneficio. Per riceverlo, però, bisogna sempre rispettare le due condizioni che ti abbiamo spiegato all’inizio:

  • non avere un lavoro quando presenti la domanda (con alcune eccezioni che vedremo in seguito);
  • avere almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.

Se hai accumulato i contributi necessari, quindi, puoi richiedere la NASpI anche se avevi un contratto a chiamata. Ricorda che la durata del beneficio viene sempre calcolata sulla metà delle settimane di contributi degli ultimi 4 anni. 

Se sono in NASpI posso lavorare a chiamata?

Ma se invece trovi un lavoro con contratto a chiamata mentre ricevi la disoccupazione? In altre parole, NASpI e contratto a chiamata possono coesistere?

Anche in questo caso la risposta è: probabilmente sì!

Diciamo “probabilmente” perché rimane comunque necessario rispettare alcune condizioni per mantenere il diritto alla NASpI.

Prima di entrare nel dettaglio, devi sapere che esistono due tipologie di contratto intermittente:

  • con obbligo di risposta alla chiamata, che ti “obbliga” a essere a disposizione del tuo capo quando necessario, con il dovuto preavviso. Questa forma contrattuale ti dà diritto anche a un’indennità di disponibilità mensile, pagata oltre al normale stipendio per il lavoro svolto;
  • senza obbligo di risposta alla chiamata, che non prevede alcun vincolo o obbligo per il lavoratore.
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Queste due situazioni comportano alcune differenze per quanto riguarda la NASpI. 

Se il tuo contratto è con obbligo di risposta:

  • devi comunicare all’INPS il reddito annuo presunto (e cioè la retribuzione che prevedi di percepire da questo nuovo lavoro) entro 30 giorni dalla data di assunzione;
  • non devi guadagnare più di 8.000 € lordi all’anno da questa occupazione, altrimenti perdi il diritto alla NASpI.

In questo caso l’importo della disoccupazione viene ricalcolato in base al tuo stipendio: se prima percepivi 800 € al mese e adesso ne guadagni 150 € dal nuovo lavoro a chiamata, l’importo della NASpI sarà ridotto a 650 €.

Se invece il contratto non prevede l’obbligo di risposta e dura massimo 6 mesi, esistono due possibilità:

  • la NASpI può essere sospesa solo per i giorni di chiamata effettiva, cioè solo quelli in cui lavori davvero (per intenderci: se lavori 3 giorni in un mese, riceverai comunque la disoccupazione, ma calcolata su 27 giorni anziché su 30);
  • in alternativa, puoi richiedere che il tuo reddito da lavoro venga cumulato con la NASpI. Ma attenzione: questo è possibile solo se il tuo reddito annuo presunto non supera gli 8.000 €, e solo se comunichi questa previsione all’INPS entro 30 giorni.

Richiedere la NASpI con contratto a chiamata

Se rispetti i requisiti per l’indennità di disoccupazione, con BonusX puoi richiedere la NASpI online gratuitamente e in pochi minuti, senza code al CAF e senza consegnare fisicamente alcun documento cartaceo. 

Come funziona?

  • Ti iscrivi a BonusX;
  • scopri se hai diritto al bonus rispondendo ad alcune semplici domande;
  • richiedi il servizio e carichi i documenti che servono in pochi clic;
  • un nostro professionista si occuperà della tua pratica entro 24 ore lavorative.

Nota bene: l’INPS cede una piccola quota mensile della tua disoccupazione NASpI all’associazione sindacale del CAF o Patronato che ha gestito la tua domanda di disoccupazione, anche online. I sindacati e i CAF potrebbero chiederti il 3%, ma sarai sempre tu a dover approvare questa trattenuta con una firma.

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Raffaele Velotti

Appassionato di comunicazione e marketing 360 gradi. Nasco come linguista: ho conseguito una laurea magistrale in Interpretazione di Conferenza & Traduzione Specialistica presso l’Università di Trieste.
Negli anni ho saputo rendere la mia passione per le parole la mia carriera, acquisendo un bagaglio di esperienze diverse in vari contesti italiani e internazionali.
Quando non sono occupato a scrivere, leggo, viaggio e scatto fotografie (e probabilmente bevo caffè).

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