
Nel corso della vita professionale, purtroppo, può capitare di non essere più in grado di lavorare come una volta, a causa di una malattia o un’infermità fisica o mentale.
Quando questo accade, poter contare su un aiuto economico fa davvero la differenza. È con questo scopo che è nato l’assegno ordinario di invalidità, un‘indennità pensata per chi si trova in una situazione di particolare fragilità e deve necessariamente lavorare di meno.
E tu, hai mai sentito parlare di questa misura? Se vuoi saperne di più, continua leggere: nei prossimi paragrafi ti spieghiamo tutto quello che devi sapere sull’assegno ordinario di invalidità!
- Che cos’è l’assegno ordinario di invalidità?
- Chi può richiedere l’assegno di invalidità?
- Requisiti per richiedere l'Assegno Ordinario di Invalidità 2025
- Durata e rinnovo Assegno Ordinario di Invalidità
- Quanto spetta con l'Assegno Ordinario di Invalidità
- Assegno di invalidità e lavoro
- Richiedere l’assegno ordinario di invalidità con BonusX
Che cos’è l’assegno ordinario di invalidità?
Come sempre, partiamo dalle basi: l’assegno ordinario di invalidità è un supporto economico pagato dall’INPS. Viene riconosciuto quando la capacità lavorativa si riduce in modo permanente e di almeno due terzi a causa di un’infermità fisica o mentale.
Non è chiaro? Te lo spieghiamo in parole più semplici: se improvvisamente non sei più in grado di lavorare come una volta per colpa di una patologia o un incidente, puoi richiedere questo sostegno per compensare lo stipendio che non puoi più ricevere.
Chi può richiedere l’assegno di invalidità?
Puoi richiedere l’assegno ordinario di invalidità se sei:
- un lavoratore dipendente;
- un lavoratore autonomo, ad esempio un artigiano, un commerciante, un coltivatore diretto, un colone o mezzadro;
- un professionista iscritto alla Gestione Separata INPS (anche come autonomo);
- iscritto ad alcuni Fondi Pensione sostitutivi o integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria.
Requisiti per richiedere l’Assegno Ordinario di Invalidità 2025
Adesso entriamo nei dettagli. Se appartieni a una delle categorie che ti abbiamo presentato, puoi chiedere l’Assegno Ordinario di Invalidità se:
- la tua capacità lavorativa è ridotta di almeno due terzi (cioè hai perso almeno il 67% dell’abilità di lavorare) a causa di un problema fisico o mentale. Questa caratteristica viene accertata da una commissione medico-legale dell’INPS;
- hai almeno 5 anni di contributi versati (e cioè 260 settimane di lavoro assicurato);
- almeno 3 di questi 5 anni sono recenti. In altre parole, devi averli versati nei 5 anni prima della domanda (ad esempio, se lo richiedi nel 2025, devi avere almeno 3 anni di contributi tra il 2020 e il 2025);
- non percepisci né la NASpI (cioè l’indennità di disoccupazione) né una rendita vitalizia INAIL per lo stesso problema di salute.
E attenzione: non hai l’obbligo di smettere del tutto di lavorare per richiedere l’assegno! Come ti abbiamo detto, l’assegno di invalidità può anche essere un’integrazione allo stipendio ridotto, invece di sostituirlo completamente.
Se hai contributi versati all’estero, in un Paese europeo o in uno Stato che ha un accordo con l’Italia, puoi usare anche questi per raggiungere i requisiti minimi. Tuttavia, in questo caso l’importo dell’assegno verrà calcolato solo sui contributi accumulati in Italia, in proporzione.
Durata e rinnovo Assegno Ordinario di Invalidità
Ma quindi, quanto tempo dura l’assegno ordinario di invalidità? Rispondiamo subito: se rispetti i requisiti, puoi ottenerlo per 3 anni.
Nello specifico, acquisisci il diritto a riceverlo a partire dal primo giorno del mese dopo quello in cui presenti la domanda (se hai tutti i requisiti medici e contributivi). Quando l’INPS approva la richiesta, ricevi anche eventuali mensilità arretrate, poi ti viene pagato ogni mese, per un totale di 13 mensilità all’anno.
E quando scadono i 3 anni? Se ne hai ancora bisogno, puoi chiedere il rinnovo. In base a quando lo fai, l’assegno ripartirà in momenti diversi.
Richiesta del rinnovo | Pagamento dell’assegno |
Nei 6 mesi prima della scadenza | Il pagamento continua senza interruzioni |
Entro 120 giorni dopo la scadenza | L’assegno riparte dal mese dopo la nuova domanda e hai diritto a ricevere gli arretrati |
Oltre i 120 giorni dalla scadenza | Viene considerata una nuova richiesta e non un semplice rinnovo (quindi non hai diritto a eventuali arretrati) |
Dopo due rinnovi di fila (quindi dopo 9 anni in totale), l’assegno diventa definitivo. Tuttavia, l’INPS potrebbe comunque controllare, nel corso degli anni, se ne hai ancora diritto.
Quando poi raggiungi l’età per la pensione di vecchiaia, se hai tutti i requisiti l’assegno viene trasformato automaticamente in pensione.
Quanto spetta con l’Assegno Ordinario di Invalidità
Ti stai chiedendo quanto ricevi se percepisci l’assegno di invalidità? Te lo diciamo subito!
Partiamo da una certezza: l’importo dipende dai contributi che hai versato nella tua vita lavorativa.
Ma attenzione: se la cifra mensile è più bassa di una certa soglia (chiamata trattamento minimo) puoi chiedere un’integrazione per arrivarci. Nel 2025, il trattamento minimo è di 603,40 € al mese.
Che significa? Che se ti spetterebbero, ad esempio, solo 300 €, puoi chiedere un’integrazione di 303,40 € per arrivare alla cifra minima prevista.
Ricorda però che non tutti possono riceverla! Puoi ottenere questa aggiunta solo se:
- hai un reddito personale annuo inferiore a 14.005,94 €;
- oppure, se sei sposato, e il reddito complessivo tuo e del tuo coniuge non supera 21.008,91 €.
Se superi solo il limite personale, ma resti sotto quello coniugale, puoi comunque ottenere l’integrazione.
Assegno di invalidità e lavoro
Come ti abbiamo detto, se te la senti e se ne sei in grado, mentre ricevi l’assegno di invalidità puoi continuare a lavorare.
Tuttavia, se il tuo reddito da lavoro supera certe soglie, l’importo dell’invalidità si riduce. Di quanto?
- Del 25% se guadagni più di 31.536,8 € all’anno (ossia 4 volte il trattamento minimo annuo per il 2025);
- del 50% se guadagni più di 39.421 € all’anno (ossia 5 volte il trattamento minimo annuo per il 2025).
Ma non finisce qui: se dopo questa prima riduzione l’importo dell’assegno resta comunque sopra il trattamento minimo di 603,40 €, e se hai meno di 40 anni di contributi, subisci anche una seconda riduzione, ma solo sulla parte che supera il minimo:
- se sei un lavoratore dipendente, viene tolto il 50% di questa differenza;
- se sei un lavoratore autonomo, viene tolto il 30%.
Non ci hai capito molto? Proviamo a chiarire insieme. Se ricevi l’assegno di invalidità e lavori, e dopo la prima riduzione il tuo assegno è pari a 650 €, la parte che supera il trattamento minimo per il 2025 è 46,60 € (650 € – 603,40 €). Quindi:
- se sei dipendente, ti tolgono altri 23,30 € (il 50% di 46,60 €);
- se sei autonomo, ti tolgono altri 13,98 € (il 30% di 46,60 €).
Complicato, vero? Se non vuoi fare errori, affidati ai nostri professionisti!
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