
Ti abbiamo parlato spesso dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che, tra le altre cose, serve a stabilire l’accesso a bonus e agevolazioni.
Come forse saprai, il valore ISEE non è basato solo sul tuo reddito o sul tuo stipendio, ma prende in considerazione tutto il tuo patrimonio (inclusi immobili e risparmi), applicando formule specifiche secondo il numero di componenti nel nucleo.
Parlando di calcolo ISEE, quest’anno è stata introdotta una novità che ha causato non poche polemiche: dal 2025, infatti, i Titoli di Stato (oltre a buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale) sono esclusi dal totale fino a un valore di 50.000 €.
Ma che significa concretamente? Come cambia il tuo valore ISEE con questa novità, e che fare se avevi già richiesto l’ISEE 2025 prima che la decisione venisse confermata?
Non ti preoccupare: siamo qui per spiegarti tutto quello che devi sapere su ISEE e titoli di stato!
- Perché parlare di “ISEE Titoli di Stato” e cosa cambia nel 2025
- Nuovo ISEE senza Titoli di Stato: cosa prevede il decreto attuativo
- Esclusione dei Titoli di Stato dall’ISEE: chi ci guadagna e perché
- ISEE 2025 INPS: come presentare la DSU senza Titoli di Stato
- Esempi pratici: simulazione di calcolo del nuovo ISEE senza Titoli di Stato
- Calcola il tuo ISEE con BonusX
Perché parlare di “ISEE Titoli di Stato” e cosa cambia nel 2025
Come ti abbiamo anticipato, nel 2025 è stato introdotto un cambiamento importante per chi ha dei Titoli di Stato e deve fare l’ISEE.
Fino all’anno scorso, infatti, i titoli (come BTP, BOT o CCT) venivano conteggiati a tutti gli effetti come parte del tuo patrimonio. Questo, ovviamente, poteva far alzare l’ISEE e quindi escluderti da alcuni bonus o agevolazioni.
Da quest’anno le cose cambiano: se hai investito in Titoli di Stato, fino a 50.000 € non verranno considerati nel calcolo dell’ISEE, quindi il valore finale potrebbe risultare più basso!
Nuovo ISEE senza Titoli di Stato: cosa prevede il decreto attuativo
Il nuovo ISEE “senza Titoli di Stato”, introdotto dal DPCM 14 gennaio 2025, n. 13, è stato confermato ufficialmente il 3 aprile 2025.
Quindi, attenzione: se hai (o avevi) già presentato la DSU per l’ISEE 2025 prima del 5 marzo e vuoi sfruttare questa novità, dovrai presentare una nuova dichiarazione. Ma non è assolutamente obbligatorio farlo! L’ISEE che hai presentato resta comunque valido e utilizzabile.
Ah, tra l’altro: sai cos’è la DSU, no? Continua a leggere: nei prossimi paragrafi te lo spieghiamo.
Il DPCM include anche alcuni aggiornamenti sulle regole per le persone con disabilità: non si tratta di vere novità, ma di adeguamenti formali a quanto già previsto dal 2016 (come l’esclusione dal reddito dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, se sono legati alla disabilità e non sono già inclusi nel reddito IRPEF).
Esclusione dei Titoli di Stato dall’ISEE: chi ci guadagna e perché
Ma quindi, a chi conviene davvero la novità dell’ISEE 2025?
In generale, l’esclusione dei Titoli di Stato dal calcolo ISEE punta a favorire chi sceglie strumenti di risparmio sicuri e legati allo Stato.
Questo cambiamento potrebbe fare la differenza soprattutto per chi ha un ISEE vicino a una soglia importante: escludendo dal calcolo Titoli di Stato e libretti postali, il valore potrebbe scendere, permettendo così di accedere a bonus, agevolazioni o servizi che prima non erano disponibili.
Ma attenzione: non è detto che l’effetto di questa novità sia sempre significativo! In altre parole, se hai già un ISEE molto alto, anche non includendo i Titoli di Stato potresti comunque non avere diritto a certe misure.
ISEE 2025 INPS: come presentare la DSU senza Titoli di Stato
Come ti abbiamo anticipato, se vuoi beneficiare dell’esclusione dei Titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE 2025, devi presentare una DSU aggiornata seguendo le nuove indicazioni fornite dall’INPS.
Ma che cos’è la DSU? Vediamolo: la Dichiarazione Sostitutiva Unica è il documento che serve per calcolare l’ISEE, perché contiene tutte le informazioni su redditi, patrimonio e composizione del nucleo familiare.
Esempi pratici: simulazione di calcolo del nuovo ISEE senza Titoli di Stato
Per capire meglio come funziona l’ISEE 2025 con l’esclusione dei Titoli di Stato, proviamo insieme a fare un esempio pratico.
La famiglia Bianchi ha un patrimonio mobiliare (e cioè un patrimonio “economico”) totale di 30.000 €, di cui 20.000 € investiti in BTP e buoni fruttiferi postali.
Con le regole precedenti, tutto il patrimonio dei Bianchi veniva conteggiato, quindi il loro ISEE risultava più alto. Ora, invece, i 20.000 € vengono esclusi dal calcolo, e il patrimonio considerato scende a 10.000 €. Questo cambiamento abbassa l’Indicatore della Situazione Patrimoniale e, di conseguenza, l’ISEE finale.
Un altro caso: Lorenzo vive da solo e ha 45.000 € in libretti di risparmio postale e 5.000 € su conto corrente. Prima, il suo patrimonio totale (50.000 €) veniva incluso interamente nel calcolo. Ora, invece, i 45.000 € non vengono più contati, e l’ISEE viene calcolato solo sui 5.000 €.
Naturalmente, questi esempi sono molto semplificati: come ti abbiamo spiegato, il valore ISEE non è una semplice somma matematica dei risparmi di una famiglia, ma prende in considerazione dati e formule specifiche per restituire un valore rappresentativo.
In ogni caso, una cosa è certa: da ora in poi, i Titoli di Stato non saranno più inclusi in questo calderone fino a 50.000 €!
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