
Se leggi spesso il nostro blog, saprai che ti parliamo spesso di bonus, indennità e agevolazioni che possono fare davvero la differenza nella vita di tutti i giorni.
Tra queste, ce n’è una che negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé: il famoso Bonus Renzi, pensato per dare un aiuto concreto ai lavoratori dipendenti aumentando il netto in busta paga.
Quello che forse non sai è che questo bonus oggi esiste ancora, anche se con un nome nuovo: nel 2025 si chiama Bonus IRPEF, e ha regole leggermente diverse rispetto al passato.
La buona notizia è che, se rispetti i requisiti, puoi continuare a riceverlo. Ti spieghiamo tutto nei prossimi paragrafi: chi ne ha diritto, come funziona e cosa è cambiato.
Cos’è il Bonus IRPEF (ex Bonus Renzi)?
Ovviamente, partiamo dalle basi: che cos’è questo Bonus IRPEF, o ex Bonus Renzi?
Ecco la risposta: il Bonus IRPEF è un contributo economico che viene riconosciuto direttamente in busta paga a molti lavoratori. Fino al 2020 veniva chiamato “Bonus Renzi”, poi è stato riformato con le Leggi di Bilancio 2021 e 2022.
Chi può richiedere il Bonus Renzi?
Oltre ai lavoratori dipendenti, il bonus spetta anche a chi riceve redditi assimilati a quelli da lavoro, come ad esempio:
- soci lavoratori di cooperative;
- lavoratori in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, assegno ordinario o di solidarietà);
- collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
- stagisti e tirocinanti;
- persone che ricevono borse di studio, assegni o premi per studio;
- lavoratori socialmente utili;
- sacerdoti;
- disoccupati con NASpI, DIS-COLL o disoccupazione agricola;
- lavoratrici in maternità obbligatoria;
- lavoratori in congedo di paternità.
Il bonus viene calcolato considerando imposte lorde e detrazioni: per averne diritto, l’imposta (cioè le tasse che devi pagare) deve essere maggiore delle detrazioni che ti spettano.
Bonus IRPEF 2025: regole e importi
Adesso entriamo nel vivo e rispondiamo alla domanda più importante: quanto si riceve con il Bonus Renzi nel 2025?
Rispondiamo subito: se hai un reddito lordo fino a 15.000 €, puoi avere fino a 1.200 € all’anno (e cioè 100 € al mese) direttamente in busta paga.
Se invece il reddito è tra 15.001 € e 28.000 €, il bonus non è automatico: l’importo che ti spetta sarà calcolato sulla base della differenza tra le detrazioni che devi avere e l’imposta IRPEF lorda.
Che significa? Che in questo caso il bonus dipende da quante tasse devi pagare rispetto agli sconti fiscali (le famose detrazioni). Semplifichiamola così:
- se le tue tasse superano gli sconti, hai diritto al bonus (magari non tutti i 100 € al mese, ma una parte);
- se invece le detrazioni superano le tasse, non ti spetta nulla.
Tentiamo di spiegartelo ancora meglio: immagina che a fine anno tu debba pagare 1.200 € di tasse (imposta lorda) e abbia 1.000 € di detrazioni. In questo caso paghi più tasse di quante ne “sconti”, quindi il bonus ti spetta, in proporzione.
Se invece hai 1.200 € di tasse e 1.300 € di detrazioni, le detrazioni annullano le tasse: non paghi IRPEF e quindi non ti spetta il bonus.
E una volta superati i 28.000 € annui? Brutte notizie: in questo caso, il bonus non è più previsto. Quindi controlla bene il tuo reddito e le detrazioni, perché è da questi dati che capirai se lo ottieni e in quale misura.
Come si calcola la detrazione per lavoro dipendente?
Per capire se hai diritto al bonus IRPEF, quindi, abbiamo detto che devi considerare le tue detrazioni.
Detrazione per lavoro dipendente: cos’è?
La detrazione per lavoro dipendente è uno sconto sulle tasse pensato per aiutare chi ha un reddito da lavoro. Questo sconto si applica direttamente sull’IRPEF (cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche) e varia in base a quanto guadagni.
Vediamo insieme i vari casi per il 2025, in modo semplice e chiaro.
Tutte le detrazioni IRPEF nel 2025
Se il tuo reddito è fino a 15.000 €, hai diritto a una detrazione fissa di 1.955 €. Attenzione: anche se dal calcolo risultasse una cifra più bassa, la detrazione non può mai essere inferiore a 690 €! E, se hai un contratto a tempo determinato, la soglia minima garantita è di 1.380 €.
Se il tuo reddito è tra 15.001 e 28.000 €, la detrazione si calcola con una formula progressiva che tiene conto di quanto ti avvicini al limite massimo dei 28.000 €. Si parte da una base di 1.910 €, a cui si somma un importo variabile.
Se il tuo reddito è tra 28.001 e 50.000 €, anche in questo caso la detrazione si calcola con una formula decrescente, ma senza base fissa. Spiegato bene: più il tuo reddito si avvicina ai 28.000 €, più alta sarà la detrazione. Man mano che ti avvicini ai 50.000 €, invece, lo sconto si riduce.
Se, infine, il tuo reddito supera i 50.000 €, non hai diritto ad alcuna detrazione per lavoro dipendente.
Come viene erogato il Bonus IRPEF 2025?
Se ti spetta il trattamento integrativo (cioè il Bonus IRPEF, ex Bonus Renzi), non devi fare nessuna richiesta: è il datore di lavoro che deve riconoscerlo in automatico, direttamente in busta paga.
In pratica, ogni mese il datore controlla il tuo reddito e le tue detrazioni fiscali e, se rientri nei requisiti previsti dalla legge, ti applica il bonus sotto forma di credito mensile.
L’importo può arrivare fino a 100 € al mese. Come ti abbiamo spiegato, viene calcolato in base al tuo reddito effettivo e alla durata del rapporto di lavoro.
In alcuni casi, può succedere che il datore non riesca ad applicarlo mese per mese: se è così, lo riceverai in un’unica soluzione nel conguaglio di fine anno.
Oppure, se hai diritto ma il bonus non ti è stato versato, potrai recuperarlo direttamente nella dichiarazione dei redditi.
In ogni caso, tu non devi fare nulla: pensa a tutto il datore di lavoro. Ricordati solo di controllare la busta paga per vedere se effettivamente il bonus compare.
Errori di calcolo in fase di conguaglio
Come ti dicevamo, il Bonus IRPEF viene calcolato in base al tuo reddito lordo annuo. Questo vuol dire che, per sapere se hai ricevuto l’importo giusto, dovrai aspettare la fine dell’anno, quando il datore di lavoro fa i conti finali: questa fase si chiama conguaglio.
Durante il conguaglio, il datore di lavoro confronta quanto ti ha versato mese per mese con quanto realmente ti spettava. Possono succedere due cose:
- hai ricevuto meno del dovuto: in questo caso, ti viene pagata la differenza, aggiungendo il rimborso in busta paga;
- hai ricevuto più del dovuto: in questo caso, il datore trattiene l’importo in eccesso dalla tua busta paga.
Si tratta di una verifica automatica che serve per sistemare eventuali errori. La cosa importante da ricordare è che l’importo definitivo del bonus si conferma solo a fine anno, quando il reddito complessivo è chiaro.
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