
Essere caregiver, spesso, è un vero lavoro a tempo pieno. Se hai già un impiego, prenderti cura di un familiare malato o non autosufficiente può diventare davvero difficile da gestire.
Per fortuna, nei primi anni ’90 è arrivata una svolta importante: la cosiddetta Legge 104, che riconosce diritti e tutele ai familiari che assistono una persona con disabilità, tra cui un congedo straordinario retribuito.
Ma come funziona questa possibilità? Chi può usufruirne? E per quanto tempo?
Se anche tu te lo stai chiedendo, continua a leggere: nei prossimi paragrafi ti spieghiamo tutto quello che devi sapere sull’indennità per congedo straordinario prevista dalla Legge 104!
- Cos’è l’indennità per congedo straordinario
- Come funziona l’indennità per Congedo Legge 104?
- Chi può richiedere il congedo straordinario retribuito?
- Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità per congedo Legge 104
- Importi congedo straordinario Legge 104 2025
- Quanto dura il Congedo Straordinario
- Richiedi il Congedo Straordinario con BonusX
Cos’è l’indennità per congedo straordinario
Per evitare confusione, partiamo dall’inizio: quando parliamo di indennità per congedo straordinario, ci riferiamo a un aiuto economico riconosciuto ai dipendenti che si assentano dal lavoro per prendersi cura di un familiare con disabilità grave, certificata secondo la Legge 104.
Per ricevere l’indennità in caso di congedo è necessario che la disabilità sia stata riconosciuta come “grave” da una commissione medico-legale dell’ASL (che include anche operatori sociali e altri esperti).
Come funziona l’indennità per Congedo Legge 104?
Ma come funziona in pratica il congedo 104? In sostanza, se lo percepisci, puoi assentarti dal lavoro per assistere un familiare. Durante questo periodo hai diritto a:
- un’indennità pari allo stipendio percepito normalmente (fino a un tetto massimo annuale stabilito dalla legge, pari a 57.038 € per il 2025);
- la copertura dei contributi figurativi: in altre parole, anche i giorni in cui ti assenti dal lavoro valgono come periodo lavorato ai fini della pensione.
Ma attenzione: non hai diritto all’indennità se la persona con disabilità è ricoverata a tempo pieno in una struttura che offre assistenza sanitaria continuativa (salvo casi particolari, come ricoveri brevi o dimissioni previste a breve).
Chi può richiedere il congedo straordinario retribuito?
Adesso entriamo nei dettagli: come ti abbiamo accennato, puoi richiedere il congedo straordinario retribuito se sei un lavoratore dipendente e devi assistere un familiare con disabilità grave riconosciuta.
La legge stabilisce un ordine preciso tra i familiari che possono farne richiesta, partendo da chi è più vicino alla persona con disabilità.
Capiamoci meglio. Ecco l’ordine di priorità:
- il coniuge, unito civilmente o convivente di fatto con la persona disabile;
- il genitore, anche adottivo o affidatario, solo se il coniuge non può farlo (perché è assente, deceduto o ha gravi patologie);
- il figlio della persona con disabilità, se il coniuge e i genitori non possono farne richiesta;
- il fratello o la sorella convivente, se tutti i familiari sopra indicati non possono o non ci sono più;
- un parente o affine entro il terzo grado e convivente, solo se tutti i familiari elencati prima non possono farne richiesta o sono assenti.
Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità per congedo Legge 104
Ovviamente, se vuoi richiedere il congedo straordinario retribuito devi rispettare alcune condizioni precise. Niente paura, adesso ti spieghiamo tutto!
Ecco i requisiti:
- devi essere un lavoratore dipendente del settore privato, anche con contratto part-time.
- devi avere il riconoscimento ufficiale della disabilità grave da parte dell’ASL;
- come ti abbiamo detto, il familiare che assisti non deve essere ricoverato a tempo pieno con assistenza continua. Ci sono però alcune eccezioni, come:
- interruzioni del ricovero per fare visite o terapie (con certificato medico);
- ricovero a tempo pieno in stato vegetativo o con prognosi di morte a breve;
- ricovero in cui i medici richiedono espressamente la tua presenza per l’assistenza;
- devi rispettare l’ordine di parentela previsto dalla legge;
- devi essere convivente con la persona disabile per tutto il periodo del congedo;
E attenzione! Non puoi fare domanda se sei:
- un lavoratore domestico;
- un lavoratore a domicilio;
- un bracciante agricolo giornaliero;
- un lavoratore autonomo;
- un parasubordinato (come i collaboratori coordinati e continuativi, tipo co.co.co);
- un dipendente con contratto part-time verticale (durante i periodi di sospensione contrattuale).
Importi congedo straordinario Legge 104 2025
Ma quanto vengono pagati i permessi Legge 104?
Ecco la risposta: l’indennità per congedo straordinario corrisponde allo stipendio che hai ricevuto nell’ultimo mese di lavoro prima della richiesta.
In sostanza, se a luglio hai guadagnato 1500 € e ad agosto vai in congedo straordinario, alla fine del mese riceverai lo stesso importo.
Ricorda però che durante il periodo di congedo:
- non maturi ferie, tredicesima o TFR;
- i giorni vengono comunque contati per la pensione, perché valgono ai fini dell’anzianità contributiva.
Inoltre, se richiedi il congedo mentre sei in Cassa Integrazione a orario ridotto (CIG parziale), l’indennità si calcola sull’ultima retribuzione piena, prima della CIG.
Chi paga l’indennità?
Nella maggior parte dei casi, l’indennità viene pagata dal datore di lavoro.
Solo in tre casi la paga direttamente l’INPS:
- se sei un operaio agricolo a tempo determinato;
- se sei un operaio agricolo a tempo indeterminato;
- se sei un lavoratore dello spettacolo a tempo determinato o saltuario.
Quanto dura il Congedo Straordinario
Ma quindi, per quanto tempo puoi assentarti dal lavoro se richiedi il congedo straordinario?
Te lo diciamo subito: puoi richiedere il congedo straordinario retribuito per un massimo di 2 anni per ogni familiare con disabilità grave. Questo limite vale anche se il congedo è richiesto da più familiari per assistere la stessa persona.
Se lo richiedi a giornate, si considerano i classici 365 giorni all’anno. Per calcolare il periodo goduto vengono contati solo i giorni effettivi di lavoro, quindi nel conteggio non rientrano:
- i giorni di ferie o malattia;
- i sabati e i festivi (ma solo se torni a lavorare tra un congedo e l’altro).
Quindi, attenzione: se non torni al lavoro tra un congedo e l’altro, anche i giorni festivi o di ferie vengono inclusi nel totale dei 2 anni.
Non è chiaro? Troppe informazioni burocratiche? Niente paura, proviamo a semplificare: in sostanza, se richiedi il congedo da lunedì a venerdì e non torni al lavoro il lunedì dopo, il sabato e la domenica verranno conteggiati (come congedo straordinario). Se invece usi le ferie subito dopo il congedo, anche queste rientrano nel conteggio.
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