
Che cos’è
Il bonus spesa è un aiuto economico per le famiglie che si trovano in difficoltà, per un importo massimo di 700 euro.
Il bonus è tra le nuove misure del Decreto Ristori Ter (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 novembre 2020) che è stato previsto dal Governo per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid 19 e sarà erogato direttamente dai Comuni di appartenenza.
Il fondo da destinare ai Comuni, infatti, prevede un totale di 400 milioni di euro per l’anno 2021, da dividere tra i vari Comuni, per poter emettere buoni spesa con cui acquistare generi di prima necessità.
La divisione del fondo verrà ripartita tra Comuni sulle caratteristiche seguenti:
- in base al numero di abitanti ed all’indice di povertà dei Comuni;
- il sindaco sceglierà chi ne potrà beneficiare;
- il sindaco sceglierà le modalità ed il come fare la domanda;
- ogni passaggio sarà svolto in collaborazione con l’ufficio servizi sociali.
Chi non percepisce altri tipi di aiuti, come la NASpI, il Reddito di Cittadinanza o la Cassa Integrazione, avrà la precedenza.
Che cos’è il Reddito di Cittadinanza?
Il Reddito di Cittadinanza è una misura, prevista dal Governo, per contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale.
E un contributo economico per i cittadini, lavoratori e famiglie in difficoltà, con un reddito più basso della soglia di povertà.
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Come funziona
Una volta che il fondo messo a disposizione sarà diviso, i Comuni individueranno le famiglie che hanno un’estrema necessità dell’aiuto economico, delineando e stabilendo le regole per l’erogazione del contributo.
Ogni cittadino, infatti, dovrà fare riferimento solo alle regole del proprio Comune di residenza per conoscere dettagli e modalità di accesso al bonus spesa 2020.
Come fare domanda per il bonus spesa
Ogni Comune, come detto in precedenza, avrà un proprio regolamento interno.
Sulla base di questo, infatti, verrà stabilita una procedura da seguire, che potrà essere sia cartacea che telematica.
Il cittadino dovrà inoltrare la propria richiesta di accesso al bonus tramite un modulo di autocertificazione e fornendo anche i documenti necessari per accedere alla domanda, entro la data di scadenza prefissata dal Comune di residenza.
A questo punto, una volta presentata la domanda, sarà compito dell’amministrazione comunale di provvedere alla verifica dei documenti e alla conformità dei requisiti, consentendo o meno l’assegnazione dei buoni spesa per la famiglia richiedente.
Requisiti necessari
I documenti e le informazioni richieste sono le seguenti:
- Attestazione ISEE;
- residenza presso il Comune nel quale lo si richiede;
- nucleo familiare (numero persone, numero figli);
- patrimonio immobiliare (contratto di locazione, mutuo, o comodato d’uso);
- disponibilità di denaro sul conto corrente;
- reddito di tutti i componenti del nucleo familiare;
- situazione lavorativa;
- se presenti, sussidi economici pubblici percepiti;
- se presente, documento di presa in carico della famiglia dai servizi sociali per l’emergenza Covid 19.
Le regole, però, possono variare da Comune a Comune, perciò bisognerà fare attenzione ai documenti richiesti e alle modalità di erogazione del bonus spesa per ogni amministrazione comunale.
Per alcuni Comuni, ci sarà anche la possibilità di ricevere la spesa direttamente presso il proprio domicilio.
Che cos’è l’ISEE?
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è un indicatore per valutare la situazione economica delle famiglie calcolato dall’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale).
L’ISEE è utilizzato dagli utenti che fanno richiesta di prestazioni sociali agevolate, la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente.
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Quanto spetta
Il contributo economico può arrivare fino ad un importo massimo di 700 euro.
L’importo erogato per ogni famiglia sarà condizionato dalla composizione del nucleo familiare, oltre che dal valore della propria dichiarazione ISEE.
Le fasce di riferimento del bonus spesa 2021, in base alla composizione del nucleo familiare, sono tre:
- prima fascia: famiglia composta da una o due persone;
- seconda fascia: famiglia composta da tre o quattro persone;
- terza fascia: famiglia composta da più di cinque persone.
Inoltre, è importante ricordare che il bonus spesa (per il coronavirus) è utilizzabile solamente per l’acquisto di generi alimentari, generi di prima necessità e per l’acquisto di farmaci.
Chi ha priorità
La priorità sull’assegnazione del bonus spesa per il coronavirus sarà data a coloro che non sono beneficiari di nessun sostegno pubblico (cioè da parte dello Stato), così da poter aiutare quei nuclei familiari che sono in uno stato di bisogno urgente, per poter soddisfare al più presto le necessità essenziali.
Bonus Spesa e Reddito di Cittadinanza
A seguito dell’emanazione del Decreto Ristori ter, non vi è stata alcuna comunicazione che dichiara espressamente l’incompatibilità del buono spesa comunale con il reddito di cittadinanza (anche conosciuto come RDC).
Nonostante il RDC abbia portato all’esclusione di molti bonus erogati a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus, non possiamo affermare con certezza che anche questa volta non possa essere tolto il diritto all’ottenimento del bonus spesa a chi percepisce il reddito di cittadinanza.
Nonostante i fondi messi a disposizione dal Governo siano abbastanza consistenti, non saranno comunque sufficienti ad accontentare tutti in questo momento critico, proprio per la priorità che verrà assegnata a chi non percepisce nessun sussidio.